La Siria sta affrontando un conflitto interno che dura da 14 anni, provocando un numero allarmante di morti e feriti, oltre a costringere più di 13 milioni di persone ad abbandonare le proprie case
L’Agenzia di LUI for Refugees prevede il ritorno nel proprio Paese di circa 1 milione di siriani tra gennaio e giugno 2025, spinti dall’aspettativa di un nuovo scenario politico dopo la fine del regime di Bashar al-Assad. La Siria sta affrontando un conflitto interno che dura da 14 anni, provocando un numero allarmante di morti e feriti, oltre a costringere più di 13 milioni di persone ad abbandonare le proprie case. Attualmente, più di 7 milioni di siriani sono sfollati interni, mentre più di 6 milioni vivono fuori dal paese, principalmente nei paesi vicini come Turchia, Libano e Giordania, nonché in altre località europee. L’ONU ritiene che la maggior parte dei rifugiati che intendono ritornare proverranno da questi paesi vicini, dove molti si stabilirono durante la guerra civile.
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Con la prospettiva di un cambiamento nel governo siriano, diversi paesi europei hanno già iniziato a rivedere le proprie politiche di accoglienza. Tra questi spicca l’Austria, che annuncia la preparazione di un programma finalizzato al rimpatrio e alla deportazione dei siriani richiedenti asilo. Questa decisione riflette una tendenza crescente tra le nazioni europee a rivalutare la situazione dei rifugiati siriani. Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoganha espresso l’aspettativa che l’Unione europea collabori al processo di rimpatrio dei siriani che hanno lasciato il paese a causa del conflitto.
Pubblicato da Sarah Paula
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale