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Le mie migliori corse a San Paolo, 471 – 23/01/2025 – No Corre


Proprio come la famosa blague degli anni ’80 che diceva che la migliore via d’uscita è Cumbica, la migliore corsa che i residenti di San Paolo possono fare è fuori città: sulla spiaggia, in montagna, a Rio – altrove.

Questo può anche essere vero, ma non risolve la vita di chi lascia la città molto meno di quanto vorrebbe – e di quanto dovrebbe. Regalo.

E, se l’allenamento è una gara e viceversa, se il piacere è o dovrebbe essere inseparabile dalla ghiaia, come ho già detto qui, è meglio fare del nostro meglio per rompere la routine, cambiando gli scenari di gara nella frenetica città.

Se la capitale di San Paolo, che festeggia oggi il suo 471° anniversario, non ha né spiaggia né Corcovado, né belvedere o ponti, almeno ha un ventaglio variegato di luoghi, alcuni alberati, indispensabili in questo gennaio apocalisse climatica. Alcuni itinerari possono includere anche un lago per la contemplazione.

Il lago rimanda subito a Ibirapuera, forse Horto, ma nemmeno io, che amo le escursioni e abito ormai a 1,5 km da “Ibira”, posso prendere l’abitudine di andarci. Continuo a preferire l’USP, forse per l’ampiezza degli spazi, forse per il dolce profumo del ligustro, forse perché ci sono corso tante volte negli ultimi 20 anni.

Avendo corso lì e anche per le strade vicine dell’Alto de Pinheiros, strade fiancheggiate da tipuanas e sibipirunas, questi alberi così frondosi, benefici e molto comuni nel rimboschimento di San Paolo sette o ottant’anni fa. E oggi, indeboliti dalle potature criminali e dal disprezzo collettivo, vengono sostituiti da ipês nani e mixeduruca resedás.

La trasformazione violenta della città avviene anche nella sua, diciamo, materia grigia. Dopo la densificazione degli assi stradali e il conseguente cambiamento di scenario in quartieri come Pinheiros e Vila Mariana, molti consiglieri amici del settore edile sono stati ancora molto attenti a ricambiare i favori dei loro sponsor durante la revisione della legge di zonizzazione.

E dagli una palla da demolizione.

È la dinamica della città, qualcuno la smentirà. Sì, età.

Va bene, se è quello che abbiamo, approfittiamone. La corsa, questa bella attività, per me è ancora più bella quando incorpora un tocco di parkour, di uso radicale degli spazi cittadini.

Quando, a metà corsa, entriamo in Toca da Onça, a Lapa; salire e scendere una passerella e attendere il passaggio del treno prima di attraversare il vecchio cancello della stazione Água Branca del CPTM; aggirate le vecchie fabbriche e lanciate un grido ai mlks del campo del Nacional: quanto tempo sopravviverà il club alla gentrificazione di Jardim das Perdizes?

Oppure si può attaccare la famosa curva, poi girare intorno alla Cattedrale o al Pátio do Colégio, l’odore acre degli escrementi umani suggerisce più velocità, allontanarsi dal caos totale del Parque Dom Pedro 2º e prendere la pista ciclabile da attraversare, attraverso alcuni brutti ponte, il Tamanduateí. E, se è sabato, decidi di concludere la corsa con una feijoada da Joe, a Mooca, o da Jão, a Penha.

Ad ogni modo, ogni corridore ha il suo circuito preferito, e c’è anche chi usa un’assurda macchina a benzina per arrivare allo stesso parco di sempre.

Anche come omaggio ai pazzi che un giorno pensarono che valesse la pena affrontare l’impervia Serra do Mar per raggiungere l’Altopiano e infine il fiume che fugge dal mare, prova a cambiare i tuoi scenari di corsa. Cacique Tibiriçá se lo merita.


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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.