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Le Isole Canarie chiudono il 2024 con il maggior numero di migranti in arrivo nella sua storia | Spagna


Nel 2024, le Isole Canarie hanno battuto il record di arrivi di immigrati per il secondo anno consecutivo, secondo i dati forniti giovedì dal Ministero degli Interni. L’arcipelago ha accolto via mare 46.843 persone nel 2024, il 17,4% in più rispetto alle 39.910 del 2023. Gli arrivi in ​​Spagna nel suo complesso sono stati 63.970, con un aumento del 12,5% rispetto ai 56.852 del 2023. Un dato che eguaglia quasi il massimo di 64.298 persone di 2018. Sono arrivate a bordo 692 navi, il 13,4% in più rispetto al 2023, quando ne arrivarono a bordo 610. Le Isole Canarie rappresentano quindi poco più del 76% del totale degli ingressi nel territorio.

I migranti in arrivo dalla penisola e dalle Isole Baleari, invece, sono diminuiti del 6,5% a 14.431 persone. Il numero di persone entrate da Ceuta e Melilla (cifra che include anche coloro che arrivano a nuoto) via terra è aumentato del 114,5% arrivando a 2.647.

Il movimento umano nell’Atlantico occidentale ha messo il dibattito sull’immigrazione al centro della rissa politica. Soprattutto attorno ai 5.812 minori migranti non accompagnati che l’arcipelago tutela. Dall’inizio del 2023, e a differenza di quanto accaduto all’inizio del decennio, in piena pandemia, il governo di Pedro Sánchez ha accelerato i trasferimenti di adulti in diverse parti della Spagna per evitare la congestione nell’arcipelago. La tutela dei minori, invece, spetta all’Esecutivo regionale, che ha constatato come sia stato finora impossibile raggiungere in Congresso un accordo politico che consentisse una riforma della legge sull’immigrazione che istituisca un sistema di distribuzione obbligatoria dei minori tra comunità autonome. Il Governo delle Canarie ha raddoppiato la sua rete di risorse, arrivando a 86, secondo i dati ufficiali.

Si dà il caso che il Partito Popolare faccia parte del Governo delle Isole insieme alla Coalizione delle Canarie. Lunedì, in un’intervista alla SER, il presidente delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, ha attaccato sia il Governo che il PP, accusandolo di essere “complici” nel mantenere la situazione di allerta nelle Isole Canarie. “Il Governo, perché non interviene avendo i poteri; e il PP, perché blocca”, ha detto il leader nazionalista. Questo giovedì, davanti agli stessi microfoni, il Ministro delle Politiche Territoriali e della Memoria Democratica ed ex presidente delle Canarie, Ángel Víctor Torres, ha accusato Clavijo di aver attaccato ingiustamente il Governo nei negoziati per la distribuzione dei minori migranti perché ciò che vuole è proteggere, attenzione e non rabbia al suo partner nell’esecutivo regionale, il PP. “Clavijo governa con loro. E per prendersi cura di loro e non per farli arrabbiare o per proteggerli, ciò che fa ingiustamente è attaccare coloro che lo sostengono, ovvero il governo spagnolo. Penso che abbia torto, questo è quello che dico”, ha sottolineato.

La direzione nazionale del PP ha messo questo giovedì Vox, per scherzo, nella stessa borsa del governo centrale per giustificare la sua posizione sulle questioni di immigrazione, dove rimane ancorato al rifiuto di riformare la legge sull’immigrazione, riferisce Virginia Martinez. “Ci sono due discorsi irresponsabili. Da una parte c’è quella di Pedro Sánchez, che dice che l’immigrazione non ha alcun impatto e che bisogna risolverla come dice lui; e, dall’altro, c’è l’irresponsabilità di Vox, secondo il quale i mali e l’origine di tutti i mali che minacciano la Spagna hanno a che fare con l’immigrazione”, ha dichiarato il portavoce nazionale del PP, Borja Sémper, alla media a Madrid. “C’è un’irresponsabilità condivisa in questa assenza di politiche di immigrazione da parte di Sánchez e Vox”, ha aggiunto.

La lotta all’immigrazione è da mesi al centro del dibattito. Il Partito popolare ha votato il 23 luglio contro, insieme a Junts e Vox, l’esame al Congresso dei deputati di una proposta preparata tra l’Esecutivo centrale e lo stesso Esecutivo autonomo — e appoggiata alla Camera regionale dal proprio PP —. Da allora ha anche abbandonato il tavolo delle trattative e ha bloccato qualsiasi accordo. L’ultimo, durante la Conferenza dei Presidenti, tenutasi all’inizio del mese a Santander. Il PP, minacciato da Vox in caso di concessioni, non si è mosso di un centimetro e condiziona il suo appoggio al fatto che il governo soddisfi le sue richieste sulla politica dell’immigrazione, richiesta di massimi che l’Esecutivo non intende assumersi.



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