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Le dichiarazioni del ministro STJ sull’autismo suscitano critiche e ripudio


Antonio Saldanha, dell’STJ, ha affermato che l’ASD è un “problema” e ha paragonato la terapia alle “passeggiate nella foresta”; per il deputato Alex Manente affermazioni come questa ‘fanno retrocedere il Brasile’

FreepikGli interventi sono stati criticati da rappresentanti di enti, familiari di persone con autismo, parlamentari e membri della Magistratura
Le dichiarazioni del ministro Antonio Saldanha, da STJ (Corte Superiore di Giustizia), sul disturbo dello spettro autistico (ASD) durante il Forum Nazionale della Magistratura della Salute, tenutosi venerdì scorso (22), a San Paolo, ha generato ampie ripercussioni negative e manifestazioni di ripudio da parte di diversi settori della società. Durante l’evento, Saldanha ha affermato che l’ASD è un “problema” e ha paragonato la terapia ABA (Analisi Comportamentale Applicata), ampiamente utilizzata nel trattamento dei persone autistiche“cammina nella foresta”. “Per i genitori è rassicurante sapere che il loro bambino, che ha un problema, trascorrerà dalle 6 alle 8 ore al giorno in una clinica specializzata, camminando nella foresta. Ma questo costa”, ha detto il magistrato.

Gli interventi sono stati criticati da rappresentanti di enti, familiari di persone con autismo, parlamentari e membri della magistratura. Il deputato Alex Manente (Cidadania-SP) ha classificato le dichiarazioni come “grandi sciocchezze” e ha accusato il ministro di mostrare mancanza di empatia e rispetto per le famiglie atipiche. “Viviamo in un’epoca di inclusione. Discorsi come questi fanno retrocedere il Brasile”, ha dichiarato. Anche il gruppo Magistratura atipica, composto da 82 giudici con disabilità o non autosufficienti, ha ripudiato le dichiarazioni, considerandole discriminatorie e abiliste. In una nota, l’ente ha sottolineato che l’accesso alle terapie scientificamente riconosciute, come il metodo ABA, è un diritto garantito dalla legislazione ed essenziale per promuovere l’autonomia e l’inclusione sociale.

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Durante il suo intervento, il ministro ha anche criticato la legge 14.454, conosciuta come Legge Romário, che garantisce la copertura dei trattamenti non compresi nell’elenco dell’Agenzia Nazionale Sanitaria Supplementare (ANS) attraverso relazioni tecniche. Ha classificato la legislazione come “vaga” e ha suggerito che la sua applicazione potrebbe favorire pratiche non basate su prove scientifiche. La Corte Superiore di Giustizia (STJ) non si è ancora pronunciata ufficialmente sul caso. Lo spazio resta aperto per chiarimenti.





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