Le compagnie minerarie chiedono la fine dell’azione da parte dell’Arcidiocesi di Mariana – 24/12/2024 – Panel
COME compagnie minerarie Samarco, BHP Billiton e Vale ha depositato ricorso in tribunale chiedendo l’estinzione del giudizio con cui l’Arcidiocesi di Mariana (MG) chiede il risarcimento dei danni subiti al proprio patrimonio storico e religioso a causa della rottura della diga di Fundão, nella città di Minas Gerais.
O il disastro del 2015 ha provocato 19 morti e hanno scaricato nell’area 43,8 milioni di metri cubi di rifiuti ambiente. Nel 2018 l’Arcidiocesi di Mariana ha intentato un’azione risarcitoria presso il 1° Tribunale Civile di Ponte Nova (MG) chiedendo 7,5 milioni di Real per le perdite subite. L’entità denuncia l’allagamento di rifiuti nella cappella di Nossa Senhora da Conceição e nella canonica, situate nel quartiere di Gesteira.
L’11 dicembre le società minerarie hanno presentato ricorso al giudice del 1° Tribunale Civile di Ponte Nova (MG) in cui sostengono che l’azione ha perso oggetto a causa della firma e dell’approvazione dell’accordo di rinegoziazione tra le società e le autorità pubbliche.
Nell’approvare l’accordo, dicono le aziende, il presidente della STF (Supremo Tribunale Federale), Luis Roberto Barrosoha dichiarato estinti i procedimenti giudiziari e amministrativi elencati in un allegato, che includerebbero l’azione dell’Arcidiocesi.
“L’intenzione di tutte le parti dell’Accordo di Rinegoziazione era, appunto, quella di porre fine alle discussioni amministrative e giudiziarie legate alla violazione e affrontare la riparazione definitiva dei danni”, scrivono. “A tal fine, il valore totale degli obblighi previsti da effettuare e pagare ammonta a un importo significativo di R$170 miliardi.”
Le compagnie minerarie affermano che il processo dovrebbe essere interrotto “a causa del disinteresse dell’arcidiocesi ad agire in seguito alla conclusione e all’approvazione dell’accordo di rinegoziazione”.
Il 13 dicembre l’arcidiocesi ha risposto alla petizione dichiarando di non aver partecipato alla rinegoziazione. “Tale strumento è stato firmato tra le compagnie minerarie, il Governo Federale e i Governi dello Stato di Espírito Santo e Minas Gerias, oltre ai Rappresentanti del Pubblico Ministero Federale e Statale.”
L’ente ricorda che non esiste nell’ordinamento giuridico alcuna disposizione che “autorizzi a imporre gli effetti di un contratto collettivo a un soggetto giuridico di diritto privato che non vi abbia partecipato”.
Inoltre, si afferma che i beni appartenenti all’Arcidiocesi di Mariana, come chiese storiche, immagini sacre e altri elementi, sono beni di proprietà privata “dal valore inestimabile per la cultura e la fede delle comunità colpite”.
“Sebbene il ripristino dei beni materiali possa, in teoria, mitigare parte dei danni, non sostituisce la necessità di un risarcimento completo. I templi colpiti rimangono chiusi per quasi un decennio, privando le comunità dei loro spazi religiosi, culturali e sociali”, integra l’Arcidiocesi.
Quando contattati, Vale e BHP non hanno commentato. Samarco ha inviato un comunicato affermando che, con l’accordo approvato dalla STF a novembre, “rafforza il proprio impegno per la riparazione e il risarcimento totale e definitivo dei danni causati alle persone, alle comunità e all’ambiente”.
“Per quanto riguarda la causa intentata dall’Arcidiocesi di Mariana, si tratta di un’azione risarcitoria in corso. Le discussioni si stanno svolgendo in ambito giudiziario” aggiunge la società.
Oltre a ciò, l’Arcidiocesi di Mariana ha presentato altre tre azioni di risarcimento a causa del disastro.
LINK PRESENTE: Ti è piaciuto questo testo? Gli abbonati possono accedere a sette accessi gratuiti al giorno da qualsiasi collegamento. Basta fare clic sulla F blu qui sotto.