Le borse di studio asiatiche si chiudono, preme per azioni tecnologiche
Le borse di studio asiatiche hanno chiuso giovedì (13), nonostante il parziale recupero di Wall Street Ieri sulla scia di numeri di inflazione statunitensi benigni.
L’indice giapponese Nikkei ha avuto una leggera perdita dello 0,08% a Tokyo, a 36.790,03 punti, sotto pressione da case automobilistiche ed elettronica, mentre Hang Seng è sceso dello 0,58% a Hong Kong, 23.462,65 punti, ancora una volta sotto il peso delle azioni tecnologiche.
South Korean Kospini retreated 0.05% in Seoul, to 2,573.64 points, with the poor performance of battery shares, and Taiex fell 1.42% in Taiwan, to 21,961.68 points, influenced by TSMC (-2.33%), which is negotiating a joint venture to operate the foundation division of Intel, according to Reuters.
Nella Cina continentale, Shanghai composito è sceso dello 0,39%, a 3.358,72 punti, e il composto meno composto Shenzhen ha mostrato un minimo più significativo dell’1,12%a 2.066,95 punti.
La mancanza di appetito a rischio ha predominato in Asia, sebbene Wall Street si sia parzialmente recuperato ieri dopo amare le perdite diffuse nei due giorni precedenti.
Due dei principali tassi di azioni di New York sono aumentati di oltre l’1% nell’ultima sessione di negoziazione, dopo che i dati sull’inflazione dei consumatori statunitensi (CPI) sono previsti, suggerendo che i prezzi non hanno ancora avuto l’impatto della politica tariffaria del governo di Trump.
Gli investitori nella regione asiatica e in altre parti del mondo sono consapevoli degli sviluppi della guerra commerciale innescati dalla ricarica della Casa Bianca. Ieri, l’Unione europea (UE) e il Canada hanno annunciato ritorsioni dopo il 25% delle importazioni statunitensi in importanza di acciaio e alluminio.
In Oceania, la borsa australiana era in rosso per il terzo giorno consecutivo, con un minimo dello 0,48% di S&S ASX 200 a Sydney, a 7.749,10 punti.