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Le autorità britanniche hanno arrestato più di 1.000 persone a causa dei disordini

Le rivolte si sono estese a diverse città sia in Inghilterra che in Irlanda del Nord.

Le autorità britanniche hanno finora arrestato più di 1.000 persone in relazione ai disordini scoppiati a fine luglio in seguito all’omicidio di tre bambini in Inghilterra. Il numero aggiornato di detenuti è stato annunciato martedì dal Consiglio nazionale dei capi della polizia britannica (NPCC), come riporta la Reuters.

Le rivolte, che hanno incluso saccheggi e attacchi razzisti contro musulmani e migranti, oltre a violenze e incendi dolosi, si sono estese a diverse città sia in Inghilterra che in Irlanda del Nord. Dalla scorsa settimana, tuttavia, il numero di episodi di rivolta è diminuito grazie all’aumento degli sforzi per identificare le persone coinvolte.

Secondo la Reuters, le autorità hanno prontamente arrestato molti di loro e ad alcuni sono state inflitte lunghe pene detentive. Il rapporto dell’NPCC afferma che finora nel Regno Unito sono state arrestate 1.024 persone e 575 sono state incriminate. Tra i detenuti figurano un uomo di 69 anni sospettato di vandalismo a Liverpool e un bambino di 11 anni a Belfast.

Una ragazzina di 13 anni si è dichiarata colpevole in tribunale di disordine violento, hanno dichiarato i pubblici ministeri, aggiungendo di aver preso a pugni e calci l’ingresso di un hotel per richiedenti asilo alla fine di luglio.

“Questo allarmante incidente ha causato una reale paura tra le persone che sono state prese di mira dai criminali, ed è particolarmente inquietante che una ragazza così giovane sia stata coinvolta in un disordine violento”, ha dichiarato il procuratore Thomas Power.

I disordini sono scoppiati dopo che tre ragazze sono state accoltellate mortalmente a Southport, nel nord-ovest dell’Inghilterra, il 29 luglio. Sui social media sono iniziate a circolare voci e informazioni errate sul presunto aggressore, un giovane di 17 anni, sulle sue possibili origini e sulla sua religione, ravvivando gli atteggiamenti di tensione di una parte dell’opinione pubblica maggioritaria nei confronti degli stranieri.

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Luca

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