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Le 20 mostre d’arte più importanti di novembre | Babelia


‘Gli Arlecchini e il Torero’, di Baldomero Romero, una delle opere esposte nella mostra ‘Esperpento’ al Reina Sofía, a Madrid.PEPE MORON BORREGO

Sto aspettando

Museo Reina Sofia. Madrid. Fino al 10 marzo 2025.

Questa vasta, quasi insondabile, storia visiva della nozione estetica teorizzata da Valle-Inclán potrebbe essere la grande mostra dell’autunno. Con sei curatori e centinaia di opere, condensa dipinti, caricature e innumerevoli documenti in un viaggio emozionante influenzato dalla visione tragicomica di Marx. Il risultato è il riflesso grottesco della realtà sociale di un Paese sottoposto ad arretratezza culturale.

‘Senza titolo’ (1949-1954), di Saul Steinberg, una delle opere esposte nella sua retrospettiva alla Fondazione March di Madrid.
Fernando Ramajo / © Fondazione Saul Steinberg / VEGAP; Madrid; 2024

Saulo Steinberg

Fondazione Juan March. Madrid. Fino al 12 gennaio 2025.

La Fondazione Juan March di Madrid dedica una retrospettiva all’illustratore rumeno-americano, maestro del disegno al tratto e fine ritrattista della condizione umana, noto per le sue collaborazioni con Il New Yorker. Steinberg ha offuscato i confini tra arte e illustrazione, utilizzando l’umorismo per riflettere sulla realtà sociale del paese ospitante. Dai disegni satirici della Seconda Guerra Mondiale alle rappresentazioni tridimensionali di oggetti di uso quotidiano degli ultimi anni, la mostra ripercorre tutti gli aspetti di un fumettista legati al paesaggio urbano di New York, città che influenzò profondamente il suo lavoro.

Mercedes Azpilicueta, accanto all’opera ‘Le tavole danzanti. 2024’.RAFFAELLO CARMONA

Mercedes Azpilicueta. I tavoli da ballo

C3A. Cordova. Fino al 9 marzo 2025.

Nella sua nuova mostra a Córdoba, l’artista argentina trasforma il museo in un luogo permeabile dove le opere si muovono tra il tangibile e lo spirituale. Azpilicueta integra tecniche come il ricamo e la tessitura, legate all’emancipazione della donna dai corsetti del patriarcato, così come pratiche occulte: l’artista si ispira, non a caso, a figure come la spiritualista Amalia Domingo Soler. I tavoli da ballo celebra la collaborazione e il gioco come mezzo di creazione, dove oggetti di tutti i giorni e personaggi immaginari confondono i confini tra realtà e magia.

La Fundació Miró di Barcellona stabilisce un dialogo tra l’opera e la vita degli artisti Joan Miró e Henri Matisse nella mostra ‘MiróMatisse. Oltre le immagini’.Enric Fontcuberta (EFE)

Mirò Matisse. Oltre le immagini

Fondazione Mirò. Barcellona. Fino al 9 febbraio 2025.

Ad entrambi piaceva il colore blu, anche se non era il loro unico punto d’incontro. La mostra, incentrata sugli stimoli reciproci intervenuti tra i due artisti, instaura tra loro un dialogo inedito attraverso una straordinaria selezione di opere. Nonostante i loro stili apparentemente opposti, Miró e Matisse condividevano una ricerca comune di vitalismo e rinnovamento che avrebbe finito per cambiare il nostro rapporto con l’arte, come si riflette in questa mostra del Museo Matisse di Nizza.

La mostra ‘Arte Povera’ alla Borsa di Parigi, sede della collezione di François Pinault.Florent Michel (La Borsa di Commercio/Collezione Pinault)

Arte povera

Borsa di Commercio/Collezione Pinault. Parigi. Fino al 20 gennaio 2025.

Una grande mostra dedicata al movimento d’avanguardia degli anni Sessanta è allestita presso la fondazione dell’imprenditore e collezionista François Pinault, mentre la arte povera Raggiunge record di mercato e seduce altri ricchi mecenati, come Miuccia Prada. Arte povero nel tempio di un miliardario? Questa paradossale iniziativa sembrava destinata al fallimento, ma la curatrice Carolyn Christov-Bakargiev, forse la più grande specialista del gruppo dopo la morte di Germano Celant, sa restare fedele alla sua essenza austera e critica e non trasforma mai in prodotti le 250 opere esposte di lusso. E genera anche una stimolante riflessione sul rapporto tra arte e potere.

E anche:

  • L’anima sconosciuta dell’espressionismo tedesco: Gabriele Münter appare in Spagna. Il Museo Thyssen di Madrid inaugura la prima retrospettiva nel Paese del pittore, tra i fondatori di El Jinete Azul e largamente sconosciuto fuori dalla Germania.
  • Dal Matto al Mondo: il rovescio culturale dei tarocchi, molto più che sensitivi e divinatori. Una mostra alla Casa Encendida di Madrid e diversi libri esplorano le connessioni del misterioso mazzo creato nel Rinascimento italiano con la storia, l’arte e la creatività.
  • Georges Didi-Huberman, grande teorico della cultura visiva, inaugura la sua mostra Nell’aria mossa… al Museo Reina Sofía di Madrid, in cui elogia il potere trasformativo delle emozioni.
‘Santa Clara, Messico’ (1934), di Henri Cartier-Bresson, protagonista di una retrospettiva al centro KBr di Barcellona.
Fondazione Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
  • Una mostra Cartier-Bresson per viaggiare nel XX secolo, dalla Spagna della Repubblica alla New York degli anni Settanta. Il centro KBr di Barcellona commemora i 20 anni dalla morte del fotografo francese con 240 immagini che ripercorrono la sua carriera.
  • Pilar Aymerich, vincitrice del Premio nazionale di fotografia 2021, è la protagonista della mostra retrospettiva recentemente inaugurata al Tecla Sala Art Center di L’Hospitalet de Llobregat Memoria vissuta. Il suo lavoro è un riferimento per il fotogiornalismo della seconda metà del XX secolo e parla di femminismo e altri impegni nella vita.
  • Da parte sua, il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona (CCCB) dedica una nuova mostra all’Amazzonia, che non è né “inferno verde” né “giungla vergine”. Il centro ti invita a “disimparare” gli argomenti sulla regione in una mostra alla quale partecipano pensatori, attivisti e artisti indigeni.
  • Marlene Dietrich, i fiori appassiti e l’epoca d’oro delle riviste: nulla sfuggiva all’attenzione di Irving Penn. La mostra monumentale Irving Penn: Centenario Si apre questo mese alla Fondazione MOP di A Coruña con 200 fotografie che abbracciano i sessant’anni della sua carriera.
‘Nudo di donna’ (1908), di Aurelia Navarro, opera esposta al Museo Carmen Thyssen di Malaga.Museo Carmen Thyssen di Malaga
  • La bella Oterito, Raquel Meller e le dame di Avignone: un secolo di nudi nell’arte spagnola. A Malaga, il Museo Carmen Thyssen inaugura una mostra con 80 opere realizzate tra il 1870 e il 1970.
  • Paz Muro, pioniere dell’arte concettuale e prestazioneprotagonista di una nuova mostra al Neomudéjar di Madrid, che commemora una figura ancora poco conosciuta.
  • arte della pietrao fare l’amore con le mani. Una mostra alla Pedrera di Barcellona riunisce il lavoro di otto artisti che, da Jean Arp a Barbara Hepworth, hanno gettato le basi della scultura astratta.
“Addio signor Brodovitch: lascio New York” (1971), di Robert Frank, al MoMA di New York.La Foglia di giugno e la Fondazione Robert Frank
  • Robert Frank, oltre Gli americani. Il MoMA dedica una retrospettiva al fotografo nel centenario della sua nascita. L’anima della società malata riflessa nelle sue immagini non si discosta molto da quella attuale.
  • Amore e arte impongono la loro voce in una mostra a Bruxelles. L’amore è più forteal museo Bozar di Bruxelles, indaga la complessità dell’amore attraverso il lavoro di artisti contemporanei come Louise Bourgeois, Marta Minujín, Iván Argote, Sam Durant o Eugenio Merino, tra gli altri.
  • La nuova sede della Fondazione Gulbenkian a Lisbona ridefinisce il suo spazio e il suo rapporto con la città. All’interno dell’edificio, l’artista Leonor Antunes riorganizza brillantemente la collezione del museo, uno dei più grandi esempi di arte contemporanea portoghese.
‘Testa di bambola spezzata’ (1932), opera di Rudolf Wacker, premiata quest’autunno al Leopold Museum di Vienna.Zierhofer Hubert
  • Dalla prigionia in Siberia alla persecuzione della Gestapo: la vita d’artista di Rudolf Wacker. Il Leopold Museum presenta a Vienna un’esuberante retrospettiva su uno dei maggiori esponenti della Nuova Oggettività.
  • Né musei né gallerie: due collettivi d’arte a Bogotà riescono a recuperare un edificio abbandonato e case da demolire. La mostra Nullonella vecchia sede dell’azienda di comunicazione colombiana, attirano l’attenzione di un pubblico giovane alla ricerca di spazi artistici non convenzionali.
  • Baloji, regista e artista congolese: “Fuori dal continente siamo ancora visti come persone sporche”. Il versatile creatore, cresciuto in Belgio, lavora sui paradossi vissuti dalle persone razzializzate in Europa. Il suo lavoro fa parte di una mostra collettiva al MAAT di Lisbona.



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