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L’audit evidenzia irregolarità nelle ONG che hanno ricevuto 27 milioni di R$



Un audit del Controllore Generale dell’Unione (CGU) mostra che ci sono irregolarità nel trasferimento di circa 27 milioni di R$ in emendamenti assegnati a dieci organizzazioni non governative (ONG) tra il 2020 e il 2024. Tra le ONG elencate nella Documento CGU, ottenuto da Gazzetta del Popolola maggior parte presenta almeno un’irregolarità in un elenco di otto elementi analizzati.

Agli enti sono già stati pagati poco più di 18 milioni di R$. L’importo stanziato, però, rappresenta solo il 28,8% del totale impegnato a favore di un universo di 274 enti beneficiari.

Sei su nove Le entità analizzate dalla CGU non sono state sottoposte ad alcun bando pubblico o concorso per progetti, come previsto dalla legge. Inoltre, metà degli enti non ha la squadra, la struttura, il materiale o la fisica per realizzare il progetto. In uno dei casil’entità beneficiaria non disponeva di dipendenti o strutture proprie.

Nel rapporto la CGU ha presentato i dati di due entità per regione del Brasile. Le due ONG del Nordest, una di Paraíba e l’altra di Bahia, hanno beneficiato di oltre 9,8 milioni di R$. Le ONG del Nord, a loro volta, ammontano a 6,4 milioni di R$. Le ONG del Sud-Est e del Centro-Ovest ammontano rispettivamente a 4,9 milioni di R$ e 3,3 milioni di R$. Le due ONG del Sud, entrambe del Rio Grande do Sul, hanno ricevuto insieme 600.000 R$.

L’audit delle ONG incontra la decisione della STF

La verifica dei trasferimenti è stata effettuata per ottemperare ad una decisione del Tribunale Supremo Federale nell’ambito dell’Azione Diretta di Incostituzionalità (ADI) 7688. La decisione, emessa dal ministro Flávio Dino, chiedeva alla CGU di effettuare un’analisi dei trasferimenti tutti gli emendamenti parlamentari destinati alle ONG e ad altri enti del terzo settore tra il 2020 e il 2024.

Tuttavia, secondo un documento ottenuto da Gazzetta del Popolonon è stato possibile tracciare tutti i trasferimenti in quanto sarebbero stati effettuati tramite i cosiddetti “pix Amendments”, e pertanto non è possibile identificare il beneficiario finale dei trasferimenti.

“I limiti nel definire l’universo e la portata delle evidenze tecniche presentate sono dovuti all’impossibilità di accesso, attraverso i sistemi aziendali dell’Unione, ai dati relativi ai beneficiari finali delle risorse, comprese quelle destinate alle ONG e ad altri soggetti del terzo settore”, dice il rapporto della CGU.

Per mitigare questa limitazione e rendere possibile il lavoro di audit, la CGU ha riferito di aver predisposto e inviato un modulo ai 200 stati o comuni che hanno ricevuto il maggior numero di emendamenti Pix tra il 2020 e il 2024.

Nonostante la portata limitata e le debolezze evidenziate dalla stessa CGU, come l’assenza o l’incompletezza delle risposte da parte di alcuni Stati o Comuni, nel documento non vi è alcuna indicazione che l’organismo andrà avanti con le indagini.



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