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L’attacco costringe il paese a trattare i radicali come radicali – 14/11/2024 – Bruno Boghossian


L’attentato in Praça dos Três Poderes Si è trattato del quarto attacco politico radicale nel Paese in due anni. Dal dicembre 2022, i sostenitori di Bolsonaro hanno compiuto atti vandalici Brasilia il giorno del diploma di Lula hanno tentato di far saltare in aria un camion all’aeroporto della capitale e hanno compiuto il colpo di stato dell’8 gennaio. Per gli standard brasiliani, questa non è un’impresa da poco.

I dettagli dell’attacco di mercoledì (13) lo suggeriscono responsabile delle esplosioni era un uomo squilibrato, intriso di cospirazionismo violento, di dottrina della radicalizzazione e del più puro fanatismo antipolitico. Un grave disturbo potrebbe essere stato il fattore scatenante per l’esecuzione del piano, ma cospirazione, radicalizzazione e fanatismo sono presenti.

La marcia estremista si basa sull’idea che sia necessario rovesciare un complotto istituzionale. Ha smesso da tempo di far parte del sottobosco della vita nazionale ed è diventata una corrente alimentata alla luce del sole, per gentile concessione di piattaforme digitali che valorizzano i contenuti incendiari, di politici insediati al centro del potere e di militari che hanno dato rifugio a questi sogni ad occhi aperti. .

Non tutti i brasiliani bagnati in questo brodo arrivano al punto di una radicalizzazione violenta. Milioni di persone rafforzano la loro adesione a una dura filosofia di incredulità istituzionale, migliaia vanno in caserma per lanciare i dadi per una rivoluzione armata e centinaia cercano di provocare una rottura con le proprie mani. Un “lupo solitario” può causare danni maggiori o minori.

Incorporata nel mainstream, questa cultura offre conforto a coloro che credono in una minaccia esistenziale, rappresentanza a coloro che sono assetati di soluzioni radicali e potere a coloro che approfittano delle sue bandiere. Punire coloro che incoraggiano e commettono crimini con il sostegno di questa ideologia è l’unico modo per stabilire dei limiti.

La naturalezza con cui personaggi importanti hanno affrontato la campagna elettorale un’amnistia per l’8 gennaio ora sembra un delirio collettivo. Il Paese dovrà trattare i radicali come radicali, a seconda delle loro azioni, da colui che ha pianificato di far saltare in aria un aeroporto alla folla che ha cercato di scatenare un intervento militare, al presidente che ha trascorso un intero mandato eseguendo un colpo di stato. piano statale.


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