La sconfitta del Barcellona contro il Las Palmas ha costretto l’Atlético a presentarsi come candidato rinnovato contro il Valladolid. Non ha deluso. Ha segnato gol e segnato differenze con l’ultima squadra dal momento in cui si è ambientato e ha saputo interpretare come prendere il controllo del partito. Non ci è voluto molto. Una volta oliato, ha giocato per la seconda volta consecutiva un’altra grande partita affermando di poter lottare per il titolo. Dopo aver toccato il fondo con la sconfitta al Benito Villamarín ed essere a dieci punti dal Barcellona, hanno ottenuto cinque vittorie consecutive in campionato, sette in totale contando Vic e PSG. L’Atlético resta in testa alla classifica. È tornato nel posto che dovrebbe essere obbligato a non lasciare fino alla fine del campionato. Che la vinca o meno è un’altra cosa, ma almeno lottare fino alla fine. La vittoria dell’Atlético ha portato all’esonero dell’allenatore del Valladolid, Paulo Pezzolano, nelle prime ore di sabato-domenica. La squadra di Pucelano è ultima, con nove punti, a quattro dalla salvezza. Il Valladolid è rimasto cinque partite di fila senza vincere (quattro sconfitte) e ha vinto solo una partita nelle ultime 14.
0
Karl Hein, Eray Cömert, Lucas Rosa, Luis Pérez, Javi Sánchez (Anuar Tuhami, min. 45), Juma Bah, Kike Pérez (Mario Martín, min. 84), Iván Sánchez, Selim Amallah (Stanko Juric, min. 11) , Raúl Moro (Víctor Meseguer, min. 45) e Mamadou Sylla (Juanmi Latasa, min. 61)
5
Jan Oblak, Marcos Llorente, Javi Galán (Reinildo, min. 45), José María Giménez, Clément Lenglet, Conor Gallagher, Giuliano Simeone, Pablo Barrios (Lino Samuel, min. 78), Rodrigo De Paul (Koke, min. 63) , Julián Alvarez (Ángel Correa, min. 63) e Antoine Griezmann (Alexander Sørloth, min. 63)
Obiettivi
0-1 minuto. 25: Clemente Lenglet. 0-2 minuti. 34: Julian Alvarez. 0-3 minuti. 36: Di Paolo. 0-4 minuti. 51: Griezmann. 0-5 minuti. 91: Sorloth
Arbitro Guillermo Cuadra Fernández
cartellini gialli
Kike (31 min), Javi Galán (40 min), Giuliano Simeone (74 min)
Simeone ha cominciato a superare la crisi di risultati con la ricetta di correre pochi rischi e ora sottolinea che sta risolvendo anche la crisi del gioco. A Zorrilla, come a Praga, l’Atlético ha trasmesso la forza che emana dal centrocampo che il suo allenatore sembra aver ritrovato. Un mix che cercavo da tempo. Fisico in tutte e quattro le componenti da mordere con e senza palla e il buon piede di Barrios e De Paul. Il quartetto completato dai polmoni e dalle percussioni di Giuliano e Gallagher rafforza sia il granito che la dinamica. E tutti hanno un obiettivo. Una linea molto completa che ha saputo sostenere Giménez e Lenglet che invadevano il campo avversario, Llorente e Galán che perforavano le loro corsie e Griezmann e Julián Alvarez creando la partnership tanto ricercata dal loro allenatore.
Tra i due hanno costruito un monumento al gol del quarto segnato dai biancorossi, innescato da un’altra cavalcata fulminea e potente di Giuliano. I due attaccanti hanno costruito un muro nel punto che i classici indicano come il più complicato, la parte anteriore dell’area. Dove c’è meno spazio, più gambe e più attenzione difensiva, la tua mia si è conclusa con Griezmann che si gira e orienta il tiro, trascinando lo sperone e battendo Hein con una puntura nel pieno dell’azione.
L’Atlético era troppo per un Valladolid installato nella tensione sociale nei confronti di Ronaldo Nazario, il suo proprietario, e nella fragilità delle sue linee. Solo un paio di sconfitte iniziali di Giménez sembravano scuoterlo. La squadra di Pezzolano ha voluto imprimere un ritmo lento nel lancio della palla e l’Atlético l’aspettava in una ritirata media. Ovviamente, non appena il Valladolid ha giocato all’indietro, si è precipitato in avanti per pressare. È così che ha preso il controllo del gioco, che ha portato a un torrente di occasioni e gol. Più tardi Llorente tira sui ferri da maglia, tra l’area piccola e il portiere, e Lenglet intercetta.
Da quella parte il Valladolid ha confermato la capacità di attaccare gli spazi sia di Llorente che di Giuliano. Ha già segnato un gol annullato di mezza scarpa prima di tornare a essere protagonista in un’altra delle sue specialità. Trasformare le contestazioni in corse di palle vaganti in controlli orientati che permettono di entrare in area a testa alta per vedere l’arrivo di Griezmann. Il tiro del francese è stato respinto da Hein ed è stato rifinito da Julián Alvarez, nel bel mezzo di un’impennata di gol, dando continuità e pepe al gioco offensivo. La terza è stata un’altra commedia ben collegata. Una penetrazione di Galán prolungata su un tocco di Julián Alvarez e un cross basso dell’Estremadura che Griezmann lascia passare e mette De Paul in angolo. Un altro gol per riempire gli occhi di Simeone, ossessionato dall’arrivo in seconda linea da giocatore e ora da allenatore. Un altro gol per confermare che l’Atlético ha vinto in due partite e ha giocato molto bene. Come l’ultimo di Sorloth dopo una grande azione collettiva e il passaggio letale di Correa.