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L’aspettativa di vita brasiliana sale a 76,4 anni, rivela l’IBGE


Dopo un calo storico durante la pandemia, la longevità brasiliana aumenta, ma le disuguaglianze di genere persistono

PixabayRispetto all’anno precedente, la durata media della vita dei brasiliani è aumentata a 76,4 anni per entrambi i sessi

Nel 2023, l’aspettativa di vita alla nascita in Brasile era di 73,1 anni per gli uomini e 79,7 anni per le donne, secondo i dati dell’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica – IBGE pubblicato questo venerdì (29). Rispetto all’anno precedente, la durata media della vita dei brasiliani è aumentata a 76,4 anni per entrambi i sessi.

L’analisi della tabella di mortalità del 2023 rivela che l’eccesso di mortalità maschile è più pronunciato tra i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni. Gli uomini tra i 20 e i 24 anni hanno 4,1 volte più probabilità di non raggiungere i 25 anni rispetto alle donne. Le principali cause di questa mortalità precoce sono legate a fattori quali omicidi, incidenti stradali, cadute accidentali, annegamenti e suicidi. A partire dagli anni ’80 è aumentato l’eccesso di mortalità tra i giovani maschi adulti, fenomeno legato all’urbanizzazione e alla crescita delle cause esterne di morte.

D’altro canto, la mortalità femminile nella fascia di età riproduttiva, che comprende le donne dai 15 ai 49 anni, ha mostrato un calo significativo tra il 1940 e il 2023. Nel 1940, 77.777 su 100.000 nati vivi raggiungevano questa fase della vita, mentre nel 2023 quel numero aumentato a 98.426. Questa evoluzione è indice di miglioramenti nelle condizioni di salute e nell’accesso ai servizi medici per le donne.

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Queste informazioni sono essenziali non solo per comprendere le dinamiche demografiche del Paese, ma anche per formulare le politiche pubbliche. “Con la diminuzione generalizzata dei livelli di mortalità, diventa evidente l’importanza del ruolo della fertilità nella regolazione del volume della popolazione brasiliana, poiché la grande maggioranza delle donne che nascono inizieranno e completeranno il periodo riproduttivo, avendo quindi l’opportunità di avere tutte le possibilità i figli che vogliono”, sottolinea Izabel Marri, responsabile degli studi e delle analisi sulle dinamiche demografiche dell’IBGE.

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Inserito da Victor Oliveira





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