Appena cinque anni dopo aver preso la guida dell’Arsenal e aver assunto la ricostruzione di una squadra depressa che vagava in mezzo alla classifica, Mikel Arteta alza il livello delle richieste della squadra, con la quale ha alzato una Coppa inaspettata a porte chiuse nel 2020 e due Supercoppe. Vuole di più. L’Arsenal ha bisogno di più. “La realtà è che non abbiamo i grandi titoli che cerchiamo. C’è un vuoto da riempire”, ha spiegato l’allenatore basco in un’intervista prima della partita contro il Brentford di questo nuovo anno, la prima del 2025 in Premier, l’ultima del girone d’andata. L’Arsenal ha preso i punti, dopo una rimonta (1-3), e ancora una volta si dirige a competere per il titolo, un compito in cui negli ultimi due anni ha guardato negli occhi un intrattabile Manchester City. Tutto fa pensare che adesso sarà l’unico antagonista di un altro colosso, il Liverpool, che ha chiuso il girone d’andata con una sola sconfitta, un posticipo in casa dell’Everton e un vantaggio di sei punti sui rossoneri. artiglieriche si rifacciono dopo un periodo difficile segnato da assenze per infortunio.
1
Mark Flekken, Sepp van den Berg (Kim Ji-Soo, min. 74), Keane Lewis-Potter, Nathan Collins, Mads Roerslev, Yehor Yarmoliuk, Christian Nørgaard (Mathias Jensen, min. 74), Mikkel Damsgaard (Paris Maghoma, min. 74), Vitaly Janelt, Bryan Mbeumo e Yoane Wissa (Kevin Schade, min. 74)
3
David Raya, Jurriën Timber, William Saliba, Riccardo Calafiori (Myles Lewis-Skelly, min. 77), Gabriel Magalhães, Thomas Partey, Martin Ødegaard (Jorginho, min. 87), Mikel Merino (Declan Rice, min. 77), Gabriel Martinelli, Ethan Nwaneri (Leandro Trossard, min. 77) e Gabriel Jesus (Oleksandr Zinchenko, min. 90)
Obiettivi
1-0 minuti 12: Bryan Mbeumo. 1-1 minuto. 28: Gabriele Gesù. 1-2 minuti 49: Merino. 1-3 minuti 52: Martinelli
Arbitro Pietro Bankes
cartellini gialli
Jurrien Maduro (16 min.), Christian Nørgaard (25 min.), Riccardo Calafiori (56 min.)
Arteta continua ad avere problemi e sta pensando di andare sul mercato per cercare un sostituto per Bukayo Saka, la sua ultima vittima. Ma è riuscito a trattenere una squadra che non perdeva da due mesi e che a Brentford si era rialzata a segno all’inizio, dopo aver punito Mbeumo in un contropiede terminato con un tiro zannuto che cercava il palo corto. Senza clamore, Gabriel Jesus pareggia dopo mezz’ora. Lo ha fatto subito dopo che David Raya ha reagito felinmente correggendo un suo errore in muro ed evitando il due a zero con un guantone che ha deviato la palla quando era sulla linea di porta.
È stato un minuto magico per l’Arsenal, che ha trovato la parità giusto in tempo perché le emergenze non lo pressassero. E al rientro dalla pausa ha centrato due volte in una delle sue specialità, la strategia e tutto ciò che ne deriva. Ha segnato per primo il navarrese Mikel Merino, che ha influito più in area che in partita ma che si è già guadagnato l’affetto di un tifoso che instancabilmente inneggia il suo nome; Poco dopo Gabriel Martinelli segna con un tiro al volo e la partita si decide perché il Brentford non riesce a trovare il modo di generare nuovamente occasioni da gol, troppo lento anche solo per poter solleticare un avversario che ha passato senza grossi problemi.
L’Arsenal ha tirato fuori il martello, proprio quello che Arteta aveva chiesto alla squadra il giorno prima. “Se qualcuno vince tutte le partite, allora ci congratuliamo con lui e passiamo alla stagione successiva”, spiega l’allenatore, prima di avvertire che non sempre troverà un avversario del livello del City che lo ha lasciato al secondo posto in classifica. ultimi due anni. “Possono vincere tutto, ma non sempre succede. E in quel caso noi ci saremo”, garantisce. Sabato si recherà nuovamente in un altro scomodo feudo, quello del Brighton, prima che domenica il Liverpool riceva ad Anfield il bassissimo Manchester United.