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L’Argentina denuncia l’arresto di un impiegato dell’ambasciata brasiliana in Venezuela


Il Ministero degli Affari Esteri argentino ha informato, questo venerdì (13), dell’arresto di un lavoratore presso la sua ambasciata in Venezuela. La rappresentanza è sotto la supervisione brasiliana da agosto, quando il governo di Nicolás Maduro ha espulso da Caracas il corpo diplomatico di Javier Milei.

Senza specificare l’identità del “lavoratore locale” presso l’ambasciata, dove sarebbe stato arrestato e le circostanze dell’arresto, il Ministero degli Esteri argentino ha pubblicato un comunicato in cui afferma che l’episodio costituisce una “flagrante e inaccettabile violazione della norme internazionali che garantiscono l’inviolabilità delle sedi diplomatiche e la protezione del loro personale, compreso quello che svolge funzioni essenziali”.

Il governo argentino ha inoltre affermato che l’arresto fa parte di una “campagna permanente di tormento, intimidazione e violenza psicologica” contro i sei oppositori venezuelani rifugiati nell’ambasciata e contro i lavoratori della stessa.

La dichiarazione del Ministero degli Esteri argentino si riferisce a membri della squadra guidata dalla leader dell’opposizione María Corina Machado che si sono rifugiati nell’ambasciata argentina da marzo, quando è stato emesso un mandato di cattura contro di loro per la loro presunta partecipazione a piani volti a generare instabilità in Venezuela.

Il governo argentino denuncia anche la presenza di cecchini davanti alla sede diplomatica e l’occupazione illegale delle case vicine, creando un assedio “con il chiaro obiettivo di esercitare pressioni e generare un clima di terrore” sulle persone all’interno dell’ambasciata.

UN CNN ha contattato il governo venezuelano per confermare l’arresto e ottenere commenti, ed è in attesa di feedback.

Asilo nell’ambasciata argentina

Da settimane i richiedenti asilo denunciano la presenza di agenti della sicurezza governativa all’esterno della residenza diplomatica, che impediscono l’ingresso di acqua potabile e, in alcune occasioni, di cibo.

Lo ha riferito una fonte legata all’ambasciata argentina a Caracas CNN che alcuni addetti alla consegna del cibo sono stati fermati dagli agenti di sicurezza, sono stati perquisiti e gli è stato detto che stavano aiutando i terroristi. Afferma inoltre che i richiedenti asilo stanno razionando l’acqua e l’elettricità dal generatore utilizzato per conservare il cibo.

A settembre, il governo Maduro ha tentato di revocare l’autorizzazione al Brasile a sorvegliare l’ambasciata argentina, sostenendo di avere “prove” che la struttura veniva utilizzata per pianificare “attività terroristiche” e “tentativi di omicidio” contro Maduro e il suo vicepresidente. -presidente Delcy Rodríguez.

L’Itamaraty ha risposto, tuttavia, che avrebbe smesso di rappresentare gli interessi argentini in Venezuela solo quando i ministri degli Esteri di Javier Milei e Maduro avessero raggiunto un accordo per designare una nuova nazione per l’incarico, cosa che non è mai avvenuta.



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