L’Albania sospenderà l’accesso a TikTok per almeno un anno
Il primo ministro ha descritto la piattaforma come un “bullo di quartiere”, che diffonde “schifezza e spazzatura”
Il Primo Ministro di AlbaniaEdi Rama, ha annunciato, questo sabato (21), che il governo ne sospenderà l’accesso TikTok per almeno un anno dall’inizio del 2025, dopo aver descritto la piattaforma come un “bullo di quartiere”, che diffonde “schifezza e spazzatura”. L’annuncio della sospensione della piattaforma, di proprietà del gruppo cinese ByteDance e con un miliardo di utenti attivi in tutto il mondo, arriva a meno di un mese dalla morte di uno studente di 14 anni in una rissa nei pressi di una scuola di Tirana, la Repubblica albanese capitale, dopo una discussione sui social.
Dopo la tragedia, nel Paese è iniziato un dibattito tra genitori, psicologi e centri educativi sull’impatto dei social network sui giovani. “TikTok è il bullo del quartiere”, ha detto Rama durante un incontro a Tirana con insegnanti, genitori e psicologi albanesi. “Cacceremo il bullo dal nostro quartiere per un anno.” “In Cina, TikTok mostra come gli studenti possono seguire le lezioni, come proteggere la natura, come preservare le tradizioni, ma su TikTok fuori dalla Cina vediamo solo spazzatura e spazzatura. Perché ne abbiamo bisogno?”, ha chiesto il primo ministro.
Allo stesso tempo, il governo albanese lancerà programmi che “serviranno all’educazione degli studenti e aiuteranno i genitori a seguire il programma di studio dei propri figli”, ha aggiunto. La piattaforma TikTok è particolarmente apprezzata dai giovani di tutto il mondo, attratti dai suoi video brevi e continuamente riprodotti. L’app supera tutti i suoi concorrenti nella sua capacità di catturare l’attenzione degli utenti. Secondo un rapporto di We Are Social, nel 2024 gli utenti Android hanno utilizzato la piattaforma in media per 34 ore al mese.
Kosovo: 22 casi di autolesionismo
Questo successo vertiginoso è però accompagnato da critiche. I suoi detrattori accusano TikTok di rinchiudere i suoi utenti in silos di contenuti attraverso oscuri algoritmi e di incoraggiare la diffusione di disinformazione e contenuti illegali, violenti e osceni, soprattutto tra i giovani. Tra i paesi vicini all’Albania, anche il Kosovo, la Macedonia del Nord e la Serbia hanno evidenziato l’impatto negativo della piattaforma sui giovani.
Due mesi fa erano stati segnalati almeno 22 casi di autolesionismo tra ragazze di diverse scuole della città di Gjakova, nel Kosovo sudoccidentale, tutti legati a una pericolosa sfida su TikTok. La stampa locale della Macedonia del Nord ha riferito due settimane fa che decine di adolescenti sono stati ricoverati in ospedale per le ferite riportate dopo aver preso parte alla sfida “Superman”, che prevede l’essere lanciati in aria dai colleghi.
La città serba di Novi Pazar (sud-ovest) è stata teatro di tumulti dopo diversi casi di adolescenti che hanno preso parte alla sfida di “asfissia” in diverse scuole superiori. In Francia, all’inizio di novembre, un collettivo di sette famiglie ha portato TikTok in tribunale, accusando la piattaforma di aver esposto i propri figli a contenuti che potevano incoraggiarli al suicidio.
Nel frattempo, l’organismo italiano di controllo della concorrenza ha aperto un’indagine nel marzo 2023 contro TikTok, sospettato di non rispettare i suoi standard di controllo di “contenuti pericolosi che incitano al suicidio, all’autolesionismo e ai disturbi alimentari”.
Salute mentale
Negli Stati Uniti, dove TikTok conta 170 milioni di utenti attivi, i funzionari delle scuole pubbliche di Seattle, nel nord-ovest del paese, hanno presentato una denuncia nel gennaio 2023 contro la piattaforma e altri social network, come Instagram e Snapchat, per “tentativo” contro la salute mentale dei giovani.
Una legge approvata ad aprile obbliga la società madre della piattaforma, la società cinese ByteDance, a vendere l’applicazione entro il 19 gennaio, accusata di consentire alle autorità cinesi di raccogliere indebitamente dati sugli utenti americani. In caso contrario, la piattaforma sarà vietata nel Paese.
In Australia una legge vieta l’accesso ai social network ai minori di 16 anni, una delle misure più severe al mondo in materia. La piattaforma accumula polemiche anche in altre parti del mondo. La Commissione europea ha aperto un’indagine dopo sospetti di interferenze straniere nelle elezioni presidenziali recentemente annullate in Romania. E in India TikTok è stato bandito dal 2020, a seguito di scontri mortali al confine con la Cina.
Pubblicato da Luisa Cardoso
*Con informazioni fornite dall’AFP