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L’AGU critica l’”immunità” e chiede maggiore responsabilità alle “grandi tecnologie”


Il Ministro dell’Avvocatura Generale dell’Unione (AGU), Jorge Messias, ha criticato questo giovedì (28) l’attuale modello di immunità che le piattaforme di social media hanno di fronte ai contenuti pubblicati dagli utenti. Secondo lui l’articolo 19 del Marco Civil da Internet dovrebbe essere dichiarato incostituzionale.

Secondo il ministro Jorge Messias, le cosiddette big tech – le grandi aziende tecnologiche – e le società di social media devono assumersi maggiore responsabilità per i contenuti pubblicati.

“Non è più necessario parlare di immunità per il regime di responsabilità delle piattaforme social. Il processo infodemia a cui è sottoposta la società brasiliana a causa di questo modello di immunità introdotto dall’articolo 19 è incompatibile con il nostro ordinamento costituzionale”.

La dichiarazione è stata fatta durante il lancio del libro di cui Messias è l’organizzatore insieme al ministro della Corte Elettorale Superiore (TSE) Edilene Lôbo e al giudice federale Clara Mota.

Intitolato “Analisi sociale del diritto: per un’ermeneutica dell’inclusione” e con una presentazione del Presidente della Repubblica Luiz Inácio Lula da Silva (PT), il libro cerca di mostrare come il diritto può essere uno strumento di trasformazione sociale.

HA CNNMessias ha anche sostenuto che gli atti violenti dell’8 gennaio dello scorso anno non erano il prodotto del caso, ma piuttosto di un ambiente tossico sui social media.

Il procuratore generale ha inoltre sottolineato che gli atti vandalici sono stati trasmessi sui social network dagli invasori degli edifici della sede delle Tre Potenze e che c’è stato un caso in cui le società hanno rimosso i contenuti solo dopo un ordine del tribunale.

“L’8 gennaio ho avuto l’opportunità di parlare oggi in tribuna [do STF]non è stato un prodotto del caso. L’8 gennaio è stato il risultato di un ambiente tossico creato dai social media. L’8 gennaio è stato trasmesso in televisione sulle piattaforme social e il contenuto è stato sospeso solo dopo un’ordinanza del tribunale. Pertanto, è una situazione incompatibile con il nostro Stato di diritto”.

Sentenza della STF

Questa settimana, la Corte Suprema Federale (STF) ha iniziato il suo processo sulla regolamentazione dei social network e sulla validità delle regole del Marco Civil da Internet.

La Corte analizza se le piattaforme possono rispondere delle pubblicazioni illegali degli utenti, come quelle che violano i diritti fondamentali, anche senza un ordine del tribunale di mettere offline i contenuti. L’analisi riprenderà mercoledì prossimo (4).

Attualmente, il Quadro dei diritti civili per Internet del 2014 ritiene le piattaforme civilmente responsabili solo nel caso in cui non venga rispettata una decisione del tribunale che ordina la rimozione dei contenuti pubblicati dagli utenti. La garanzia è nell’articolo 19 della legge.



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