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L’AGU consiglia al governo di mantenere il blocco di 4,2 miliardi di R$ per gli emendamenti alla commissione



Il parere indica che solo gli emendamenti presentati entro il 23 dicembre sono autorizzati al pagamento. L’AGU ha segnalato un “ragionevole dubbio” sulla portata della decisione di Dino riguardo alle oltre cinquemila indicazioni di modifica.

“Questo dubbio resta evidente se si considerano gli emendamenti della commissione rivolta alla sanità, alla quale, come verrà precisato nei punti successivi, è stata concessa una modulazione eccezionale per consentire la circolazione delle risorse fino al 01/10/2025”, si legge in uno stralcio del parere a ciò il Gazzetta del Popolo avuto accesso.

Il parere prosegue affermando che “nonostante ogni ragionevole dubbio, appare, al momento, prudente adottare l’interpretazione più sicura della decisione, nel senso che, almeno fino a nuovo chiarimento giurisdizionale, gli impegni di commissione delle modifiche (. ..), anche se antecedenti al 23/12/2024 e anche se destinati alla salute”.

Nonostante ciò, lo spostamento delle risorse già depositate nei Fondi sanitari è stato autorizzato fino al 10 gennaio 2025. Dopo tale data gli importi potranno essere utilizzati solo se presenti in conti specifici collegati alle corrispondenti modifiche.

La decisione di Dino fa seguito alle petizioni della Camera dei Deputati e prevede eccezioni, come il permesso di attuare modifiche sanitarie obbligatorie fino alla fine dell’anno. Questa misura preoccupava il governo federale, che aveva le risorse per rispettare il minimo sanitario costituzionale.

Anche con la liberazione parziale, Dino ha criticato l’applicazione degli emendamenti, affermando di aver assistito “a un tumulto riguardo alla procedura di bilancio, certamente senza precedenti”. Il ministro ha inoltre ribadito la necessità di un’indagine in corso da parte della polizia federale per indagare su possibili irregolarità.

Ha inoltre sottolineato che “il giusto procedimento legale in materia di bilancio non supporta l”invenzione’ di tipi di emendamenti senza supporto normativo”.

Dino ha inoltre stabilito che il Senato risponda entro dieci giorni lavorativi qualora vi fossero richieste di emendamenti in commissione senza presentazione di verbale e sponsor degli storni. Il provvedimento è arrivato dopo che la Camera ha messo in dubbio la finalità della decisione, mentre il Senato avrebbe adottato pratiche simili.

Il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco (PSD-MG), non ha commentato il caso, sostenendo di essere in pausa. La presidenza della Camera, dal canto suo, ha precisato che la risposta dovrà arrivare dalla casa accanto.



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