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L’accordo con l’Argentina, al G20, prevede “una Bolivia” nella Vaca Muerta di gas per il Brasile


Brasile e Argentina potrebbero firmare questo lunedì (18), a margine del vertice del G20, un “mega accordo” per consentire l’esportazione di gas naturale dal giacimento di Vaca Muerta al mercato brasiliano.

Il documento prevede l’acquisto a breve termine, da parte del Brasile, di 2 milioni di metri cubi al giorno di gas argentino. Si prevede che questo volume salirà a 10 milioni di m³/giorno in un orizzonte di tre anni e raggiungerà i 30 milioni di m³/giorno nel 2030.

Si tratta dello stesso volume che il Brasile importava quotidianamente, al suo apice, dalla Bolivia attraverso il gasdotto (Gasbol) costruito negli anni ’90 e che collega i due paesi.

Le riserve boliviane, tuttavia, sono in rapido declino e il flusso è già diminuito in modo significativo. Nel frattempo, la produzione in Brasile è aumentata vertiginosamente con il pre-sale, ma c’è spazio per un aumento del consumo dato l’interesse dell’industria e la possibilità di attrarre fabbriche di fertilizzanti.

Il memorandum d’intesa Brasile-Argentina è praticamente pronto. Nelle ultime ore tra i due Paesi si sono scambiati le bozze per gli ultimi aggiustamenti.

La prospettiva sarà firmata dai ministri delle Miniere e dell’Energia, Alexandre Silveira, e dell’Economia del governo Javier Milei, Luis Toto Caputo, a margine del G20.

Non è però del tutto escluso che l’ordine del giorno delle delegazioni impedisca la firma questo lunedì e che l’accordo venga ritardato nelle prossime settimane.

Fonti intervistate in privato dalla CNN, in entrambi i governi, escludono ogni possibilità di una cerimonia che riunisca i presidenti Milei e Luiz Inácio Lula da Silva (PT) per annunciare il documento.

I due leader si sono scambiati pubblicamente frecciatine e Milei è un entusiasta sostenitore di Donald Trump, recentemente eletto alla Casa Bianca, mentre ha già definito Lula “comunista” e “corrotto”.

Percorsi

Il memorandum d’intesa individua quattro possibili “percorsi” affinché il gas non convenzionale di Vaca Muerta raggiunga il mercato brasiliano.

Per questo flusso verrà utilizzato, a breve termine, il gasdotto Bolivia-Argentina. Il gasdotto era originariamente destinato ad esportare il gas boliviano in Argentina.

Tuttavia, data la diminuzione delle riserve nel paese andino, il trasferimento è praticamente cessato. Adesso ci saranno piccoli adattamenti per una “inversione” del flusso, che andrà dall’Argentina alla Bolivia – con interventi nel Gasdotto Nord e nel Gasdotto Nordovest.

Una volta arrivata la materia prima in Bolivia, il gas verrà trasportato in Brasile attraverso Gasbol, attraversando il Mato Grosso do Sul e arrivando a San Paolo.

La capacità massima di Gasbol è esattamente di 30 milioni di m³/giorno, il volume previsto per il flusso di Vaca Muerta verso il Brasile nel 2030.

Altri tre percorsi saranno valutati da un gruppo di lavoro che sarà creato dall’accordo:

  • Un collegamento Argentina-Rio Grande do Sul, via Uruguaiana
  • Un collegamento Argentina-Paraguay-Mato Grosso do Sul
  • Un collegamento Argentina-Uruguay-Rio Grande do Sul

Il documento prevede anche la necessità di discutere sulla tariffazione del gas di Vaca Muerta, con un prezzo che definisca i valori per l’intero percorso percorso, dando maggiore prevedibilità ai potenziali consumatori.

Quando raggiungerà il picco di 30 milioni di m³/giorno, il volume di gas proveniente da Vaca Muerta avrà una parte “ferma” e una parte “flessibile”.

L’offerta “ferma” è continua, senza variazioni nel corso dell’anno, e dovrebbe servire da garanzia di entrate future per la realizzazione delle necessarie infrastrutture di drenaggio.



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