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La volontà di vendetta per l’uccisione del capo di Hamas è palpabile da Teheran

L’ayatollah Ali Khamenei considera la vendetta per l’uccisione di Haniyeh un “dovere” di Teheran.

La vendetta per l’uccisione del leader politico del movimento radicale palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, è un “dovere” di Teheran, ha detto mercoledì la guida spirituale suprema iraniana Ayatollah Ali Khamenei. Lo riferisce la TASR, secondo quanto riportato da Reuters.

Israele, ha aggiunto, ha preparato per sé le basi per una “severa punizione”.

L’uccisione di Haniyeh e le aspettative nella regione

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso nella capitale iraniana in una “residenza speciale per veterani di guerra” nella parte settentrionale di Teheran in un attacco missilistico, hanno riferito mercoledì i media iraniani. La sua morte è stata confermata anche dalle Guardie rivoluzionarie iraniane e da Hamas stesso.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l’assassinio di Haniyeh mercoledì e ha detto che l’uccisione del leader di Hamas “non spezzerà la volontà dei palestinesi”.

“Questo assassinio è un atto scellerato che mira a minare la causa palestinese, la nobile resistenza di Gaza e la lotta legittima dei nostri fratelli palestinesi, oltre a spezzare la resistenza dei palestinesi e a intimidirli”, ha scritto Erdogan sulla Piattaforma X, aggiungendo che “la barbarie sionista” non raggiungerà i suoi obiettivi.

L’uccisione di Haniyeh è stata condannata mercoledì anche dal ministero degli Esteri siriano, che ha attribuito la responsabilità a Israele e ha avvertito che l’ultima escalation potrebbe “far precipitare l’intera regione nelle fiamme”, come citato dalla Reuters.

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