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La versione a basso costo del VAR avanza nei test; scopri come funziona


Verranno ampliate le sperimentazioni di un’alternativa a basso costo al video-assistente arbitrale (VAR) nel calcio, con il sistema pilota che consentirà agli allenatori due sfide per partita.

Secondo l’IFAB (International Football Association Council), responsabile delle regole del calcio, i risultati positivi dei primi test del sistema di “supporto video calcio” durante la Coppa del Mondo femminile Under 17 di ottobre hanno incoraggiato ad espandere l’iniziativa.

Il sistema è stato progettato per competizioni con copertura fino a quattro telecamere, in contrasto con i complessi sistemi multicamera utilizzati nei principali campionati. Ciò includerebbe le partite della English Football League e della National League.

L’IFAB non ha ancora definito dove verranno ampliati i test del sistema di “supporto video calcio”, ma si prevede che inizieranno la prossima stagione. Il direttore tecnico dell’IFAB ed ex arbitro della massima serie inglese David Elleray ha affermato che l’implementazione avrà probabilmente luogo in “un paese più piccolo” o in competizioni come “la terza lega italiana”.

Durante i test, gli allenatori potranno indire una sfida, con l’arbitro sul campo che rivederà l’incidente in questione su un monitor a bordo campo utilizzando il materiale fornito da un tecnico video.

Proprio come nel tennis e nel cricket, se si mantiene una sfida, l’allenatore continuerà con due sfide. Se l’impugnazione viene respinta, perderà l’opportunità di impugnare un’altra decisione.

Patrick Nelson, amministratore delegato della Federcalcio irlandese, ha sottolineato che “con le migliori intenzioni, il VAR sarà disponibile solo ai massimi livelli in alcuni paesi, mentre in altri potrebbe non essere affatto accessibile”.

“Questo sistema sarebbe praticabile per i giochi con copertura solo da una, due, tre o quattro telecamere”, ha spiegato l’IFAB. “Ciò includerebbe molti campionati in tutto il mondo, raggiungendo fino a tre o quattro livelli sotto la piramide del calcio. Democratizza davvero l’idea di fornire supporto agli arbitri per prendere decisioni più accurate”.

L’IFAB ritiene che il sistema offra un doppio vantaggio: oltre ad essere più accessibile dal punto di vista finanziario, riduce anche il numero di funzionari necessari per gestirlo. Ciò è particolarmente rilevante nelle regioni con un numero limitato di arbitri adeguatamente qualificati.

Tuttavia, l’idea di un sistema ibrido per i grandi campionati – in cui verrebbe utilizzato il VAR per determinare le decisioni, ma con l’introduzione della sfida dell’allenatore – è stata scartata.

David Elleray ha dichiarato: “Non c’è motivo di avere problemi con il VAR poiché i video arbitri controllano ogni incidente”.

L’IFAB ritiene inoltre che l’autorizzazione per le sfide dovrebbe essere data all’allenatore a bordo campo, non ai giocatori. Elleray ha spiegato: “Non vorresti che l’arbitro subisse pressioni ogni cinque secondi da un giocatore che dice ‘guarda questo, guarda questo, guarda questo’. Quindi spetta all’allenatore decidere quando lanciare una sfida”.

“Tutti possiamo pensare ad esempi in cui si vede un fermo immagine da qualche parte su una singola telecamera e si dice ‘forse l’arbitro non l’ha visto – e questo è un chiaro fuorigioco’. Oppure “non è fuorigioco e loro hanno tirato in fuorigioco”.



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