Di lunedi, Donald Trump assumerà la presidenza della U.S.A.sull’onda di una spettacolare vittoria elettorale. Da novembre, nel suo stile teatrale, minaccia annettere il Canada, occupare la Groenlandia e riprendere il Canale di Panama. Tutto fuma. Trump ha un debole per le fantasie. A volte spaventa gli americani dicendo che gli immigrati mangeranno i loro cani, a volte cerca di spaventare il mondo, insinuando che utilizzerà la forza militare per sostenere le sue delusioni espansionistiche.
Molto tempo fa, nel consigliare Bill Clinton, il marketer James Carville urlò: “È l’economia, stupido”. Trump entrerà in carica una settimana dopo Cina avendo rivelato di aver chiuso il 2024 con un surplus commerciale di 990 miliardi di dollari. Questo risultato ha sorpreso il mondo.
Le industrie cinesi hanno ottenuto risultati simili a quelli degli Stati Uniti negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, quando l’Europa era in rovina. Panama? Groenlandia? Canada? Immigrati? Niente del genere, è la Cina, idiota.
Il giornalista Keith Bradsher, che si occupa del commercio nel Regno di Mezzo dal 1991, ha dimostrato che, da un lato, l’industria cinese rappresenta un terzo della produzione mondiale. Da solo produce più di USA, Giappone, Germania e Corea messi insieme. D’altro canto, la Cina forma più ingegneri e figure professionali di tutti i giovani laureati nei college americani.
Quando gli Stati Uniti si sono ricollegati alla Cina, hanno creduto che l’apertura economica avrebbe incoraggiato la democratizzazione del paese. Davano anche per scontato che i loro prodotti avrebbero conquistato quell’immenso mercato. La Cina non si è democratizzata e sono gli americani ad acquistare il settore manifatturiero cinese.
Il Brasile può essere preso come esempio della miopia americana e di Trump, così come dell’astuzia dei governanti cinesi. In nome di un conservatorismo rabbioso, il presidente eletto degli Stati Uniti flirta Jair Bolsonaro. Durante i suoi quattro anni al governo, l’ex capitano si è inimicato la Cina, senza alcun vantaggio. Pechino è rimasta il principale partner commerciale del Brasile. Peggio: la fabbrica automobilistica cinese BYD produrrà auto elettriche e ibride presso lo stabilimento di Camaçari che un tempo apparteneva alla Ford americana.
La Cina è diventata una potenza commerciale perché ha adottato la grande lezione del presidente americano Calvin Coolidge (1923-1929): “L’attività principale del popolo americano sono gli affari”. Per Trump, il problema sembra essere il business statunitense.
Elon Muskil suo abbagliato consigliere, incarna questo pregiudizio. Con lo spirito innovativo del business americano, produce auto elettriche Tesla. Nell’ultimo trimestre del 2024, la cinese BYD l’ha superata nelle vendite. In Brasile, Musk ha avuto uno scontro puerile con la Corte Suprema.
(Intanto, senza polemiche, la Cina stringe internet, con la compiacenza di Musk. Trump minaccia di vietare il social network TikTok e i cinesi possono venderlo. Per chi? Elon Musk. Nemici, nemici, affari a parte.)
I governanti cinesi hanno un’agenda di interessi e investono in progetti infrastrutturali in tutto il mondo. Nel frattempo, Trump minaccia di governare gli Stati Uniti con un’agenda di guai, alleandosi con i facinorosi.
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