La tempesta perfetta per il Barcellona | Calcio | Sport
La partita dopo il 2-5 ci ha permesso di scoprire una versione tanto sconosciuta quanto altrettanto emozionante del Barça di Flick. I blaugrana hanno giocato senza Lewandowski, ultima punta della squadra, capocannoniere con ben 26 gol, e i giocatori non hanno smesso di arrivare alla porta del Betis. Una tempesta calcistica inarrestabile organizzata attorno a Dani Olmo, posizionato come falso 9, e allietata dai lampi e dai tuoni di Lamine Yamal. L’esterno ha agito come il virtuoso solista della migliore orchestra che improvvisa solo dal solfeggio distribuito da Flick. La partita fu così coinvolgente, così fruttuosa, così bella, che nessuno guardò il tabellone del Montjuïc.
5
Iñaki Peña, Ronald Araujo (Eric García, min. 63), Gerard Martín, Jules Koundé, Pau Cubarsí, Pedri (Pau Víctor, min. 71), Gavi (Fermín López, min. 71), Frenkie de Jong, Dani Olmo, Raphinha (Ferran Torres, min. 63) e Lamine Yamal (Pablo Torre, min. 77)
1
Fran Vieites, Romain Perraud, Aitor Ruibal (Youssouf Sabaly, 20 min), Nathan, Marc Bartra (Diego Llorente, 45 min), Johnny Cardoso, Sergi Altimira (Mateo Flores, 45 min), Isco (Iker Losada, min 63), Juanmi (Pablo Fornals, min. 63), Jesús Rodriguez e Vitor Roque.
Obiettivi
1-0 minuti. 2: Gavi. 2-0 minuti. 26: Koundé. 3-0 minuti. 57: Raffina. 4-0 minuti. 66: Ferran Torres. 5-0 minuti. 74: Lamine Yamal. 5-1 minuto. 83: Vitor Roque
Arbitro José María Sánchez Martínez
cartellini gialli
Bartra (41 min.), Raphinha (49 min.), Gavi (62 min.), Mateo Flores (85 min.)
I gol e, ovviamente, la vittoria, sono stati dati per scontati fin dall’inizio della partita, quando i tifosi del Barcellona sono partiti senza dare al Betis il tempo di entrare a Montjuïc. Altrettanto emozionante è stata la partita che è seguita alla conquista della Supercoppa, per la prestazione di un Barça attualmente molto solvibile nei tornei ad eliminazione diretta. Il Betis praticamente non è uscito dal corridoio che aveva dedicato nel periodo che precede la partita al Barça supercampione, riscoperto con il suo calcio fluido e vertiginoso al rientro da Natale.
I blaugrana vincono partite e giocatori perché Flick non molla De Jong, un calciatore che gioca con paura a causa dell’infortunio alla caviglia e che peraltro non aveva lavorato ultimamente come sostituto, additato dai tifosi perché ogni suo errore solitamente costa un obiettivo, come è stato confermato proprio nell’ultima visita al Villamarín. Le rotazioni predisposte dall’allenatore hanno permesso all’olandese di avere un’opportunità da titolare grazie al riposo concesso a Casadó. In panchina si sono seduti anche Balde, sostituito da Gerard Martín, e Lewandowski. La novità è che l’Olmo è uscito in assenza del polacco.
Forti della loro superiorità a centrocampo, i blaugrana hanno deviato con grande gusto e stile migliore dal ruolo di trequartista offensivo di Olmo. La circolazione della palla è stata altissima, il gioco andava da una parte all’altra del campo e gli arrivi si susseguivano senza sosta contro il Vieites. Il gol arriva poco dopo l’inizio della partita quando Gavi, bravo rifinitore quanto rifinitore, chiude un passaggio di Olmo, favorito dall’acceleratore di Pedri, il regista silenzioso e abbagliante della squadra di Flick che preme senza palla , hanno fatto squadra facilmente, è andato in profondità ogni volta che poteva, ha stabilito un ritmo brutale e ha tirato ripetutamente nella porta del Betis.
I ragazzi di Pellegrini si sono difesi come hanno potuto e hanno allungato solo occasionalmente con Jesús Rodríguez, un diavoletto di 19 anni che ha attaccato dalla destra del Betis. La squadra di Flick volava con voracità e precisione, come se la Coppa fosse la continuazione della Supercoppa. Il Betis è stato spettatore della partita di Montjuïc tanto quanto il Real Madrid lo è stato a Jeddah. Il calcio collettivo è stato tanto armonioso quanto deliziose le risorse tecniche di Lamine, un assist dal tocco anticipato che Koundé ha culminato con un tiro tanto violento quanto preciso contro i sorpresi Vieites.
Il terzo non ha alzato il punteggio perché il Var ha annullato il gol del francese in una giocata simile a quella del 2-0. Tecnologia e mancanza di mira hanno impedito ai tifosi del Barcellona di chiudere la partita prima dell’intervallo dopo che Peña ha segnato un tiro in porta di Vítor Roque dopo un contrasto del fastidioso Rodríguez.
Il gol arriva nella ripresa, quando la rabbia accende i tifosi del Barcellona perché il Var insiste nel negare Lamine. L’esterno ha risposto con un’azione straordinaria completata da Raphinha e con un gol suo su un bel passaggio del riabilitato De Jong. Olmo, intermediario del 4-0 di Ferran, aveva bisogno di segnare, e invece Jesús Rodríguez ha trovato la sua ricompensa in un rigore trasformato da Tigrinho, il giocatore disprezzato dal Barça. I tifosi erano così coinvolti dallo spettacolo che hanno provato a innervosire Vitor Roque senza successo. Il gol d’onore attesta la presenza del Betis nell’esibizione del Barça. Nessuno si è accorto che faceva freddo in una notte molto divertente a Montjuïc.