La Corte dei Conti Federale (TCU) ha accolto la richiesta di indagine presentata dai deputati federali Sanderson (PL-RS) e Gustavo Gayer (PL-GP) per verificare la legalità della spesa pubblica per l’Aliança Global Festival, “Janjapalooza”.
L’azione mira a fare chiarezza sull’impiego delle risorse pubbliche in un evento che, secondo i deputati, potrebbe aver violato i principi costituzionali che regolano la pubblica amministrazione, quali legalità, efficienza e moralità.
L’evento, creato dalla first lady Janja Lula da Silva, ha ricevuto più di 33 milioni di R$ stanziati da Itaipu Binacional e Petrobras. Solo per le “commissioni simboliche”, l’ufficio stampa del Ministero della Cultura, partner dell’organizzazione, ha riferito che tutti gli artisti presenti al festival hanno ricevuto la stessa somma di 30.000 R$.
Per Sanderson, spendere cifre significative per i compensi degli artisti è incompatibile con l’attuale scenario economico del paese, che sta affrontando una crisi fiscale che richiede tagli alla spesa e una rigorosa gestione del bilancio.
“Non è accettabile che le risorse pubbliche vengano utilizzate in modo discutibile, soprattutto in un momento in cui il Brasile richiede austerità e responsabilità fiscale. Questo tipo di spesa va contro i principi basilari della gestione pubblica”, ha sottolineato il parlamentare.
Accogliendo la richiesta, il TCU stabilisce una procedura per analizzare nel dettaglio le spese. Successivamente, a seconda dell’esito del caso, il tribunale potrà applicare sanzioni amministrative e azioni di recupero delle casse pubbliche.
“Janjapalooza” si è tenuto a Praça Mauá, nella Zona Portuale della capitale Rio de Janeiro, con “importanti artisti brasiliani per promuovere l’impegno e il dibattito sul marchio principale della presidenza brasiliana del G20”, l’Alleanza Globale contro la Fame e la Povertà. Secondo il governo federale, il festival è stato ispirato da concerti internazionali come il Live Aid del 1985 e il Free Nelson Mandela Concert del 1988, entrambi tenuti in Inghilterra.