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La “tassa sulle camicette” ha ridotto le entrate di Correio di 1 miliardo di R $



La tassazione del 20% sugli acquisti esteri fino a 50 dollari, diventata nota come “tassa sulle camicette”, è stata responsabile della riduzione delle entrate della Compagnia brasiliana delle poste e dei telegrafi (ECT) di 1 miliardo di R$ nel 2024.

I dati sono stati rivelati dalla stessa società statale, questo martedì (3), quando è stato reso pubblico un documento interno della società stessa in cui l’attuale dirigenza annunciava “misure urgenti” per evitare “l’insolvenza” a causa delle perdite record registrate quest’anno.

Il documento dell’11 ottobre 2024 inizia evidenziando il perdita di R $ 1,81 miliardi registrato nel periodo gennaio-agosto 2024 e si prevede di chiudere l’anno con un saldo di cassa inferiore dell’83% rispetto a quanto riportato all’inizio del 2024.

Le misure coperte dal documento sono legate all’adozione di un tetto di spesa per l’anno finanziario 2024 per un importo di 21,9 miliardi di R$. Il documento è stato rilasciato per la prima volta da Poder360.

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In una nota, Correios ha attribuito la frustrazione per le entrate nel 2024 ad alcuni fattori, tra cui la “rottamazione” e “perdite di quasi 1 miliardo di R$ lasciate dal governo precedente”.

Inoltre, la società statale ha affermato che “l’investimento medio annuo tra il 2019 e il 2021 è stato di 345 milioni di R$, inferiore alle necessità per garantire la sostenibilità del business”.

Secondo la nota, “negli anni dal 2022 al 2024, la società ha ripreso gli investimenti, aumentando la media annua a 750 milioni di R$”.

La società statale ha anche citato:

  • la tassazione degli acquisti internazionali (‘Blouse Tax), che ha generato un impatto negativo di 1 miliardo di R$ sulle entrate del 2024;
  • la regolamentazione degli acquisti internazionali implementata nella seconda metà del 2023, che ha ridotto i ricavi di R$500 milioni in quell’anno, con impatti negativi anche nel 2024;
  • il ritardo nel modello di aggiustamento tariffario accumulato del 74,12% nell’ultimo decennio, con una riduzione di circa 2,5 miliardi di R$ delle entrate per l’anno 2024;
  • il calo dei volumi nel settore della messaggistica con il passaggio dai media fisici a quelli digitali, che ha ridotto la quota dei ricavi di Correios da questo segmento dal 54% al 21%;
  • il costo dell’universalizzazione di 5,5 miliardi di R$ all’anno, che anche considerando l’immunità fiscale che prevede uno sgravio di 1,8 miliardi di R$, il deficit residuo è di 3,7 miliardi di R$ all’anno.

“Le entrate previste per il 2024 sono state ridotte da 22,7 miliardi di R$ a 20,1 miliardi di R$, il che rappresenta una crescita dell’1,5% rispetto al 2023. Le misure amministrative adottate hanno ridotto la proiezione di spesa da 22,5 miliardi di R$ a 21,9 miliardi di R$, il che rappresenta una riduzione dell’1,8% (600 milioni di R$) rispetto al 2023”, si legge in una sezione della nota inviata al Poder360.

Tariffa per la camicetta

La cosiddetta “tassa sulle camicette” è entrata in vigore all’inizio di agosto 2024, ma ha iniziato ad essere addebitata il 27 luglio presso due dei più grandi rivenditori stranieri operanti in Brasile, AliExpress e Shopee.

L’addebito anticipato era dovuto al termine ultimo necessario per emettere la Dichiarazione di Importazione della Spedizione (DIR), che doveva essere datata 1 agosto.

La “blouse tax” è stata approvata alla Camera e al Senato come “jabuti” nel provvedimento di Mover, l’iniziativa del governo che stabilisce incentivi per la ricerca e la produzione di veicoli meno inquinanti.

Il progetto è stato ritirato dal senatore Rodrigo Cunha (Podemos-AL), ma è stato successivamente ripreso attraverso un punto saliente della base governativa in un accordo precedentemente stipulato con il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL).



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