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La strana telefonata di Mazón al sindaco di Cullera il pomeriggio della tragedia di Dana: “Non mi ha avvisato di nulla” | Notizie dalla Comunità Valenciana



Il presidente della Generalitat, Carlos Mazón, del PP, ha criticato ancora una volta il Governo questa domenica mattina, poco prima di entrare nella riunione del Cecopi (Centro di Coordinamento Operativo Integrato). Ma questa volta ha introdotto una novità nella storia della sua agenda messa a tacere nel pomeriggio del 29 ottobre, quando si scatenò il danno fatale che causò 218 morti nella provincia di Valencia. Una storia a cui la persona menzionata ha risposto immediatamente.

Il capo del Consell è rimasto qualche minuto davanti ai media e ha detto: “Vedo il governo e la sinistra in generale cadere nelle contraddizioni, nelle bufale e nelle menzogne. Va tutto bene adesso. Stiamo facendo uno sforzo per riprenderci e, davvero, è estenuante, con tutto quello che sta succedendo, con questo dolore tremendo, negare costantemente bugie e bufale. Innanzitutto uno dei più importanti, quello che dice che sono stato tenuto in incommunicado per cinque ore. Non è vero. Ieri ho sentito lo stesso sindaco di Cullera dire che sono stato tenuto in incommunicado per cinque ore. Ma l’ho sentito alle 18:28 per chiedergli come fosse la situazione a Cullera e lui mi ha detto che pioveva e che non si aspettavano grossi problemi. Come può il sindaco dire di essere rimasto incomunicado anche durante il pasto? Non sono mai stato in isolamento. La Cecopi si costituisce alle cinque e alle cinque e mezza già riceveva le chiamate del consigliere e del presidente del Consiglio provinciale. Fino al mio arrivo a Cecopi parlavo con lo stesso sindaco di Cullera”.

Il sindaco di Cullera è Jordi Mayor, del PSPV-PSOE. Innanzitutto nega di aver accusato Mazón sabato scorso di essere stato tenuto in incommunicado per cinque ore. “Ho solo detto che non ero dove dovevo essere, come sa tutta la Spagna”, chiarisce. E poi racconta la “strana” chiamata ricevuta quel 29 ottobre alle 18,28 e che ha commentato nella successiva sessione plenaria del Consiglio Comunale iniziata alle 19: “Tenevo d’occhio Júcar. [desemboca en Cullera]dal suo contatore, nel caso fosse traboccato, e ho ricevuto una chiamata per whatsapp. Non ho il numero di telefono del signor Mazón, ma quando ti chiamano, anche se non hai registrato il numero, appare la foto. Vedo l’immagine di Mazón e mi spavento. Eravamo in allerta rossa. Prendo il telefono e lui dice qualcosa del tipo: ‘Che succede, Jordi, siamo qui e mi è venuto in mente il tuo nome e ho detto, beh, chiamo Jordi. Niente, questo è il mio numero personale. “Chiamami per qualunque cosa ti serva.”

Il suo tono era «cordiale, amichevole, come se fossimo amici», aggiunge il sindaco. “Fino ad oggi non avevo creduto che la conversazione avesse alcun significato. Gli ho detto che a Cullera non pioveva, anche se oggi ha detto di sì, ma che stavamo attenti alla pioggia nelle sorgenti e lungo il letto del fiume. Non mi ha avvisato di nulla, né dei problemi con la diga della Forata, né del fatto che il Júcar potesse straripare. E così l’ho trasferito in plenaria. Ho detto alla gente che in linea di principio andava tutto bene”. “Non ho nulla da nascondere. Non so perché lo dice adesso. “Deve essere molto disperato”, aggiunge.

Inizialmente il sindaco pensava che Mazón “lo chiamasse da Cecopi, valutando la situazione con i sindaci”, anche se sarebbe strano perché “Cullera sarebbe l’ultimo paese ad essere allagato”. «Non so da dove abbia chiamato e su WhatsApp», aggiunge. Il sindaco ricorda inoltre che il Consiglio Comunale ha ricevuto alle 18,11 del 29 ottobre una mail di Cecopi che convocava ad una riunione alle 18,45 i sindaci interessati dal rischio rottura della diga della Forata, ma alla fine quella riunione Cecopi non si è verificato. Da questa email si evince la tesi che la possibile rottura della diga della Forata focalizzasse già l’attenzione di Cecopi almeno alle 18,11. È stata la preoccupazione per questa diga a motivare il lancio dell’allerta Es-Alert intorno alle 20:11.





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