La STF ha condannato 371 persone per i fatti dell’8 gennaio
Il Tribunale federale (STF) ha condannato 371 persone per istigazione o esecuzione dei fatti dell’8 gennaio 2023. Le pene vanno dai 3 ai 17 anni di carcere, 71 condannati non possono più ricorrere in appello e stanno già scontando la pena in via definitiva.
Il gabinetto del ministro Alexandre de Moraes, relatore dei processi, ha pubblicato martedì (7) uno studio sui due anni di invasione e depredazione dei quartieri generali delle Tre Potenze. Secondo il rapporto, 898 persone sono state ritenute penalmente responsabili.
Di questi, 371 sono stati condannati penalmente (225 per reati gravi e 146 per reati semplici); altri 527 hanno firmato accordi di non persecuzione penale (ANPP) e stanno scontando pene alternative al carcere; cinque furono assolti; e sei imputati sono morti prima di essere processati dalla STF.
L’indagine mostra anche che l’Unione ha recuperato R$ 1.791.402,00 di multe applicate attraverso accordi di non perseguibilità. Inoltre, 61 condannati sono in fuga con pendenti richieste di estradizione e arresto.
La Corte valuta come tombe dei crimini (Inchiesta 4922): tentata abolizione dello Stato di diritto democratico, colpo di stato, danneggiamento qualificato, associazione per delinquere armata e deterioramento di beni vincolati. Già il crimini semplici (Inchiesta 4921) sono istigazione e associazione a delinquere.
La STF ha 485 indagini in corso sull’1/8
Da gennaio 2023 la Corte Suprema ha aperto 908 indagini, di cui 15 inchieste e 893 ricorsi (istruttorie preliminari). Secondo l’indagine sono ancora in corso 485 indagini sui fatti dell’8 gennaio.
La Procura Generale (PGR) ha presentato 1.659 denunce, di cui 1.552 accolte dalla Corte. Altri 107 sono in fase di istruttoria e 34 casi sono stati archiviati “per mancanza di giusta causa”.
Sanzioni comminate dalla STF
In due anni, 225 persone sono state condannate per crimini gravi legati agli atti dell’8 gennaio, 223 di loro stanno scontando la pena in regime chiuso e 2 in regime aperto. Nei casi considerati reati semplici sono state condannate 146 persone, di cui 143 in regime aperto con conversione di pena e 3 in regime aperto. Vedi di seguito le sanzioni comminate dalla STF per i reati gravi:
- 3 anni di carcere: 2 persone;
- 11 anni e 6 mesi: 5 persone;
- 11 anni e 11 mesi: 3 persone;
- 12 mesi: 3 persone;
- 13 anni e 6 mesi: 33 persone;
- 14 anni: 82 persone;
- 16 anni e 6 mesi: 57 persone;
- 17 anni: 39 persone;
- 17 anni e 6 mesi: 1 persona.
Norme sugli accordi di non persecuzione penale (ANPP)
La FST ha approvato 527 accordi di non persecuzione penale (ANPP), 20 dei quali sono stati pienamente rispettati e 37 sono in fase di negoziazione. L’ANPP può essere applicata nei casi dal potenziale meno offensivo, senza violenza e minaccia grave, con una pena minima inferiore a 4 anni.
Il Pubblico Ministero può stipulare un accordo con l’imputato, purché questi confessi i reati commessi e rispetti le misure alternative determinate dal tribunale per evitare la pena detentiva. Di seguito le principali regole stabilite dalla STF per gli accordi dell’8 gennaio:
- Erogazione di servizi alla collettività o ad enti pubblici, per un totale di 150 ore, nel rispetto dei limiti minimi di adempimento mensili di 30 ore, in un luogo che verrà indicato dal giudice dell’esecuzione;
- Beneficio in denaro;
- Divieto di partecipazione a reti sociali aperte, dalla conclusione fino alla cessazione dell’esecuzione delle condizioni relative all’accordo di non procedibilità;
- Partecipazione in presenza ad un corso su Democrazia, Stato di Diritto e Colpo di Stato, della durata di 12 ore, suddiviso in 4 moduli da 3 ore ciascuno;
- Cessare tutte le pratiche criminali soggette ad azione penale e non essere perseguiti per un altro crimine o delitto penale fino a quando non saranno state applicate le condizioni relative all’accordo di non perseguibilità;
- Dichiara di non aver concluso un’operazione criminale, un accordo di non-procedibilità o una sospensione condizionale del processo, nei cinque anni precedenti i fatti coperti dall’ANPP, e di non essere perseguito per un altro reato o in trattative per concludere un altro accordo non penale.