L’appello presentato dall’ex presidente Jair Bolsonaro sostiene che il ministro della Corte Suprema è identificato come vittima e, pertanto, gli dovrebbe essere impedito di agire nel caso
O STF (Corte Suprema Federale) ha fissato per il 6 dicembre l’inizio del dibattimento sul ricorso presentato dall’ex presidente Jair Bolsonaro. L’obiettivo dell’azione è rimuovere il ministro Alessandro di Moraes del relatore del caso che indaga sul presunto tentativo di colpo di stato del 2022. Bolsonaro sostiene che Moraes non dovrebbe agire nel processo – né come relatore né come giudice –, poiché è stato considerato una delle vittime degli eventi oggetto di indagine . Il processo si svolgerà in una plenaria virtuale, il che significa che non ci sarà alcuna interazione faccia a faccia tra i ministri durante l’analisi.
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Tale ricorso era già stato respinto in precedenza, nel mese di febbraio, dal presidente della STF, Luís Roberto Barroso, il quale aveva sottolineato che le argomentazioni presentate non costituiscono impedimenti all’esercizio della giurisdizione. A favore della decisione di Barroso si è espressa anche la PGR (Procura Generale), sottolineando che la difesa di Bolsonaro non è stata in grado di presentare prove a sostegno della tesi secondo cui si dovrebbe impedire a Moraes di agire nel processo. La PGR ha sottolineato che le azioni in questione colpiscono la comunità e non una persona specifica.
Pubblicato da Felipe Dantas
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale