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La STF conferma all’unanimità la decisione che ha apportato modifiche regolamentari


La Corte Suprema Federale (STF) ha confermato martedì (3) all’unanimità la decisione che ha liberato gli emendamenti parlamentari con l’imposizione di norme più severe.

I voti sono stati presentati in una plenaria virtuale, quando non c’è discussione tra i ministri.

Erano favorevoli alla decisione del relatore del caso, Flávio Dino:

  • Alessandro di Moraes,
  • Luis Roberto Barroso,
  • Edson Fachin,
  • Gilmar Mendes,
  • Toffoli Dias,
  • Cristiano Zanin,
  • CarmenLucia,
  • André Mendonça,
  • Nunes Brands,
  • e Luiz Fux.

La decisione di Dino

Lunedì mattina (2), Dino ha deciso di sbloccare il pagamento per gli emendamenti parlamentari. I trasferimenti erano sospesi da agosto, per decisione del ministro, che è il relatore delle azioni che colpiscono le risorse.

La decisione è stata presa dopo l’approvazione, da parte del Congresso Nazionale, di un progetto per dare maggiore trasparenza e tracciabilità alle risorse. Il testo è stato approvato la settimana scorsa dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT).

Il rilascio dell’esecuzione delle risorse deve rispettare le regole in base a ciascun tipo di modifica:

  • Emendamento del relatore (RP 9) e emendamento della commissione (RP 8) prima del 2024: rilasciati previa identificazione dei parlamentari; Spetta all’Esecutivo verificare la trasparenza e sbloccare la risorsa, caso per caso.
  • Emendamento Pix (RP 6): rilasciato con la presentazione del piano di lavoro preventivo; per le modifiche precedenti al 2025 Dino ha dato un termine di 60 giorni per rimediare all’assenza di un piano di lavoro.
  • Emendamento della commissione (RP 7) ed emendamento della commissione (RP 8): non deve esserci alcuna individualizzazione dell’emendamento; È vietato il cosiddetto “cracking” degli emendamenti di banco, cioè la ripartizione o la dispersione delle risorse tra i parlamentari. Dal 2025 in poi, l’intero processo di selezione dovrà essere adeguatamente documentato.

Regole più severe

Nonostante la liberazione, Dino ha imposto regole più severe per l’ampliamento degli emendamenti parlamentari negli anni a venire.

Il ministro ha creato una nuova norma di correzione degli emendamenti che limita la crescita degli emendamenti molto di più rispetto al progetto recentemente approvato dal Congresso.

*Con informazioni di Lucas Mendes, della CNN



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