La STF concede al governo SP 5 giorni per spiegare le telecamere del Primo Ministro
Il giorno dopo che lo studente di medicina Marco Aurélio Cardenas Acosta è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalla Polizia Militare (PM) di San Paolo, la Corte Suprema Federale (STF) ha chiesto al governo di San Paolo chiarimenti riguardo la prova con body camera sistemi di attivazione automatica utilizzati dall’azienda. Al momento della morte dello studente, mercoledì scorso (20), le telecamere della polizia erano spente.
L’ordinanza firmata dal presidente della STF, ministro Luís Roberto Barroso, stabilisce un termine di cinque giorni affinché il governo di Tarcísio de Freitas (repubblicani) invii le informazioni sui test, oltre al contratto di fornitura completa dell’attrezzatura. C’è anche una richiesta riguardante il calendario contrattuale, con data di consegna, test, formazione e qualificazione degli agenti di polizia.
Le nuove fotocamere del corpo hanno un sistema in cui il La registrazione delle immagini viene attivata automaticamente dopo il rumore degli spariquando l’agente di polizia si trova a meno di 50 metri dal luogo dell’incidente registrato o quando l’attrezzatura è stata disattivata ma sta ancora rispondendo all’incidente.
Nell’ordinanza, il presidente della STF afferma che le informazioni finora fornite sulle telecamere del Primo Ministro di San Paolo “sono insufficienti per un adeguato monitoraggio degli impegni assunti”. Ad aprile, lo Stato di San Paolo ha firmato un accordo con la Corte Suprema, impegnandosi ad acquisire body camera.
Le richieste sono state presentate all’STF dall’Ufficio della Difesa Pubblica dello Stato di San Paolo, che nel 2023 aveva chiesto alla Corte di Giustizia di San Paolo (TJ-SP) di imporre l’uso dell’attrezzatura da parte di tutti gli agenti di polizia militare. In un comunicato, la Segreteria di Pubblica Sicurezza di San Paolo ha riferito che “finora non è stata informata e, non appena sarà comunicata, fornirà le informazioni necessarie”.