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La spesa PEC nuoce alla magistratura, afferma il presidente della TRF3



Il giudice Carlos Muta, presidente del Tribunale Regionale Federale della 3ª Regione (TRF3), ha dichiarato che la fine degli stipendi al di sopra del tetto costituzionale per i dipendenti pubblici dovrebbe compromettere “carriere attraenti” nella magistratura. Il discorso ha avuto luogo durante la cerimonia di insediamento dei nuovi giudici federali, questo venerdì (13).

Muta ha criticato la Proposta di Emendamento alla Costituzione (PEC) 45/2024, presentata dal governo Lula, affermando che “non è stata il risultato di un dibattito aperto, maturo e qualificato”. Secondo lui, la misura compromette l’offerta di carriere pubbliche attraenti. “Il personale qualificato della Magistratura si riduce giorno dopo giorno a causa della contraddizione strutturale di non offrire più, come Stato, carriere attraenti per le migliori vocazioni”, ha affermato.

Il tetto costituzionale federale è attualmente pari a 44.008,52 R$, ma è già previsto che dal 1° febbraio 2025 salirà a 46.366,19 R$.

Il presidente della TRF3 afferma che la magistratura ha “obiettivi esaustivi di produttività”

Il presidente della TRF3 ha inoltre sottolineato che non è “la crescente autoimposizione di obiettivi esaustivi di produttività ed efficienza” a scoraggiare il personale giudiziario. “L’insicurezza istituzionale dei mezzi che si intende imporre si tradurrà in un forte contenimento e risparmio della capacità funzionale e strutturale della magistratura”, ha sottolineato, sottolineando che la sua preoccupazione non riguarda il “corporativismo”.

Secondo Muta, TRF3 è responsabile di circa 48 milioni di casi degli 82 milioni di casi trattati in tutto il Paese. L’elevato numero di casi in contrasto con la possibile riduzione dei dipendenti pubblici, soprattutto magistrati, avrebbe effetti significativi, secondo il giudice. “In questa Corte, su 54 membri, 32 possono chiedere il pensionamento immediato, generando una crisi senza precedenti. […] Saranno centinaia di migliaia, per non dire milioni, di processi che potrebbero subire ritardi”, ha concluso.

PEC 45/2024 è in attesa di approvazione da parte della Commissione Costituzione e Giustizia della Camera dei Deputati. Secondo il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), la proposta non ha abbastanza voti per essere approvata, cosa che ha portato il governo Lula a chiederne la cancellazione dall’ordine del giorno. Pur essendo l’ultima settimana di lavoro prima della pausa parlamentare, lo stato di avanzamento della proposta dovrà essere definito dalla Lira, in attesa delle trattative con il governo.



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