La Siria riceverà navi produttrici di elettricità dal Qatar e dalla Turchia
La Siria riceverà due navi produttrici di elettricità dalla Turchia e dal Qatar per aumentare le forniture di energia colpite dai danni alle infrastrutture durante il governo del deposto presidente Bashar al-Assad, ha riferito martedì un funzionario citato dall’agenzia di stampa statale SANA ( 07).
Khaled Abu Dai, direttore generale dell’Istituto generale di trasmissione e distribuzione dell’elettricità, ha detto a SANA che le navi forniranno un totale di 800 megawatt di elettricità, ma non ha detto in quale periodo.
“L’entità dei danni alle stazioni di generazione e alla trasformazione delle linee di collegamento elettrico durante il periodo del vecchio regime è molto grande, stiamo cercando di riabilitarle per trasmettere energia”, ha commentato Abu Dai.
Non ha spiegato quando la Siria riceverà le due navi.
Lunedì gli Stati Uniti hanno emesso un’esenzione dalle sanzioni per le transazioni con le istituzioni governative in Siria per sei mesi dopo la fine del governo di Assad per cercare di aumentare il flusso di aiuti umanitari.
L’esenzione prevede alcune transazioni energetiche e rimesse personali nel Paese fino al 7 luglio. L’azione non ha rimosso alcuna sanzione.
La Siria soffre di gravi carenze energetiche, con l’elettricità fornita dallo Stato disponibile solo per due o tre ore al giorno nella maggior parte delle aree.
Il governo ad interim ha dichiarato che intende, entro due mesi, fornire elettricità per otto ore al giorno.
Comprendere il conflitto in Siria
Il regime della famiglia Assad è stato rovesciato in Siria l’8 dicembre, dopo 50 anni al potere, quando gruppi ribelli hanno preso il controllo della capitale Damasco.
Il presidente Bashar al-Assad è fuggito dal Paese e si trova a Mosca dopo aver ottenuto asilo, secondo una fonte russa.
La guerra civile in Siria è iniziata durante la Primavera Araba del 2011, quando il regime di Bashar al-Assad represse una rivolta pro-democrazia.
Il paese è precipitato in un conflitto su vasta scala quando è stata formata una forza ribelle, nota come Esercito siriano libero, per combattere le truppe governative.
Inoltre, anche lo Stato Islamico, un gruppo terroristico, è riuscito a prendere piede nel paese ed è arrivato a controllare il 70% del territorio siriano.
I combattimenti si sono intensificati man mano che altri attori regionali e potenze mondiali – dall’Arabia Saudita, all’Iran, dagli Stati Uniti alla Russia – si sono uniti, trasformando la guerra del paese in quella che alcuni osservatori hanno descritto come una “guerra per procura”.
La Russia si è alleata con il governo di Bashar al-Assad per combattere lo Stato Islamico e i ribelli, mentre gli Stati Uniti hanno guidato una coalizione internazionale per respingere il gruppo terroristico.
Dopo un accordo di cessate il fuoco nel 2020, il conflitto è rimasto in gran parte “dormiente”, con scontri minori tra i ribelli e il regime di Assad.
Secondo le Nazioni Unite, più di 300.000 civili sono stati uccisi in più di un decennio di guerra, e milioni di persone sono state sfollate in tutta la regione.