La sanità compie un nuovo passo per regolamentare lo svapo, i sacchetti di nicotina e imporre semplici confezioni di tabacco | Società
Questo giovedì, il Ministero della Salute ha portato in udienza pubblica il regio decreto che regolerà i nuovi dispositivi per fumare, i sacchetti di nicotina e imporrà imballaggi generici per sigarette e tabacco da arrotolare. Dopo l’approvazione del Piano Integrato per la Prevenzione e il Controllo del Fumo, si tratta di un nuovo passo per mettere ordine in un mercato che cresce, anche grazie a lacune normative: quello dei prodotti derivati, simili o affini al tabacco.
La nuova normativa, che può ricevere contributi fino al 13 dicembre, consiste nella modifica del regio decreto 579/2017, che regola la lavorazione, la presentazione e la commercializzazione del tabacco e dei prodotti affini. Questi gli sviluppi più significativi:
Confezione generica
Il testo stabilisce l’aspetto uniforme obbligatorio per le sigarette e il tabacco da arrotolare. L’unica distinzione sarà la comparsa del marchio in carattere asettico; Elementi di design e colori accattivanti, che possono incoraggiare il consumo, sono sostituiti da avvertenze e immagini sugli effetti dannosi per la salute. Il primo Paese ad applicare uno standard simile è stato l’Australia, nel 2012, e da allora ne hanno aderito più di venti. Diversi studi hanno valutato l’efficacia di questa misura e hanno dimostrato che questo imballaggio abbassa i consumi e riduce il numero di nuovi fumatori.
Regolamento delle sigarette elettroniche senza nicotina
L’uso dello svapo (con o senza nicotina) è in forte crescita negli ultimi anni, soprattutto tra gli adolescenti. Finora gli ingredienti non dovevano figurare sull’etichetta, cosa che cambierà con l’entrata in vigore del regio decreto. Inoltre, su tutti dovrà essere riportata la seguente avvertenza: “Il consumo di questo prodotto è dannoso per la salute”, oltre ad un foglietto illustrativo con informazioni su uso, conservazione, controindicazioni, possibili effetti avversi. Sebbene alcuni non contengano nicotina, che è la sostanza che produce dipendenza fisica, inalare i composti di questi dispositivi è già dannoso e rappresenta una porta d’accesso ai prodotti con nicotina (siano essi sigarette elettroniche, tabacco riscaldato o tradizionali).
Restrizione degli aromi
Per attirare soprattutto il pubblico più giovane, molti liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche utilizzano aromi, alcuni che evocano addirittura l’odore dei dolci. Il ministro della Salute, Mónica García, li ha definiti oggi, in un evento dell’Associazione spagnola contro il cancro, “veleni al gusto di fragola”. La nuova norma consente solo gli aromi di tabacco per evitare proprio questa incitamento al consumo tra gli adolescenti. “Almeno si può sapere che sono tossici con effetti sulla salute”, ha aggiunto García.
Regolazione dei nuovi prodotti
Due nuovi prodotti legati al tabacco sono arrivati sul mercato spagnolo negli ultimi anni senza norme specifiche che ne regolassero i requisiti di sicurezza, etichettatura e commercializzazione: buste di nicotina e prodotti a base di erbe riscaldati. Al momento sono due usi abbastanza minori. I primi vengono posti sotto il labbro per scaricare la sostanza che crea dipendenza (oltre ad altre, come cellulosa microcristallina, carbonato di sodio e altri sali carbonici, acido citrico e aromi), che produce un effetto stimolante. Il tabacco riscaldato, attualmente commercializzato in Spagna da Phillip Morris, si basa sulla fornitura praticamente delle stesse sostanze (che creano dipendenza e sono nocive) del tabacco tradizionale, ma senza combustione, quindi non genera fumo. Le nuove normative richiedono nuove avvertenze sanitarie e informazioni più dettagliate su questi prodotti.
Ciò che la nuova norma non regola
Il regio decreto rientra nel percorso delineato dal Ministero della Salute e dalle comunità per ridurre la prevalenza del fumo nel piano nazionale approvato lo scorso aprile. Ma non include alcune delle misure più controverse e dibattute stabilite da questa tabella di marcia, come l’aumento delle tasse sul tabacco (qualcosa che dipende dal Ministero delle Finanze) o l’espansione degli spazi senza fumo.
La Sanità ha espresso in più occasioni la propria disponibilità a vietare il fumo in spazi come le terrazze o ad ampliare le restrizioni nelle aree dedicate ai bambini, ma questo dovrà essere elaborato in una legge (non in un decreto reale), quindi dovrà essere discusso previamente in sede parlamentare. Congresso dei Deputati, dove resta da vedere se ci sarà una maggioranza che avanza in questo senso.
Anche la restrizione della promozione e dei luoghi di vendita del vaping farà parte di tale legge, se approvata. Grazie a normative più permissive, oggi i marchi possono fare pubblicità ai festival o sui social network attraverso influencer. Esistono anche promozioni e vendite di questi prodotti nei negozi di ogni tipo, il che favorisce e facilita l’accesso a un pubblico più vasto, soprattutto ai giovani, che spesso iniziano a fumare in questo modo. L’intenzione del ministero è equiparare la normativa a quella del tabacco convenzionale, che è molto più restrittiva.