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La Russia sembra stia preparando gli aerei per lasciare la Siria, mostrano le immagini satellitari


Sembra che la Russia stia organizzando attrezzature militari in una base aerea militare in Siria per lasciare il paese, secondo le immagini satellitari rilasciate da Maxar in seguito alla presa del potere dei ribelli e alla caduta di Bashar al-Assad lo scorso fine settimana.

Le immagini mostrano quelli che sembrano essere almeno due Antonov AN-124, uno degli aerei cargo più grandi del mondo, nella base aerea di Hmeimim nella città costiera di Latakia.

La base navale russa a Tartous, l’unico centro di riparazione e rifornimento della Russia nel Mediterraneo, “rimane sostanzialmente invariata rispetto al 10 dicembre”, secondo Maxar.

La rete televisiva britannica Channel 4 ha riferito di aver visto un convoglio di oltre 150 veicoli militari russi muoversi lungo una strada. Channel 4 ha aggiunto che l’esercito russo è “in buon ordine” e che sembra essere stato raggiunto un accordo per consentire ai russi di lasciare la Siria.

Il Cremlino ha affermato che l’obiettivo della Russia dopo la caduta di Assad è stato quello di garantire la sicurezza delle basi militari russe in Siria e delle missioni diplomatiche.

Comprendere il conflitto in Siria

Il regime della famiglia Assad è stato rovesciato in Siria l’8 dicembre, dopo 50 anni al potere, quando gruppi ribelli hanno preso il controllo della capitale Damasco.

Il presidente Bashar al-Assad è fuggito dal Paese e si trova a Mosca dopo aver ottenuto asilo, secondo una fonte russa.

La guerra civile in Siria è iniziata durante la Primavera Araba del 2011, quando il regime di Bashar al-Assad represse una rivolta pro-democrazia.

Il paese è precipitato in un conflitto su vasta scala quando è stata formata una forza ribelle, nota come Esercito siriano libero, per combattere le truppe governative.

Inoltre, anche lo Stato Islamico, un gruppo terroristico, è riuscito a prendere piede nel paese ed è arrivato a controllare il 70% del territorio siriano.

I combattimenti si sono intensificati man mano che altri attori regionali e potenze mondiali – dall’Arabia Saudita, all’Iran, dagli Stati Uniti alla Russia – si sono uniti, trasformando la guerra del paese in quella che alcuni osservatori hanno descritto come una “guerra per procura”.

La Russia si è alleata con il governo di Bashar al-Assad per combattere lo Stato Islamico e i ribelli, mentre gli Stati Uniti hanno guidato una coalizione internazionale per respingere il gruppo terroristico.

Dopo un accordo di cessate il fuoco nel 2020, il conflitto è rimasto in gran parte “dormiente”, con scontri minori tra i ribelli e il regime di Assad.

Secondo le Nazioni Unite, più di 300.000 civili sono stati uccisi in più di un decennio di guerra, e milioni di persone sono state sfollate in tutta la regione.

Scopri chi è il leader dei ribelli siriani e il gruppo che ha rovesciato Bashar al-Assad



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Luca

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