La Russia nega di aver interferito nelle elezioni rumene; La Corte chiede il riconteggio
La Russia ha negato, questo venerdì (29), le accuse di aver interferito nelle elezioni presidenziali in Romania.
“Non interferiamo nelle elezioni di altri paesi, in particolare in Romania, né intendiamo farlo”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
L’Alta Corte rumena ha ordinato giovedì (28) il riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni presidenziali, dopo un’inversione dei risultati attesi.
La corte “ha ordinato all’unanimità la nuova verifica e il riconteggio delle schede elettorali per le elezioni presidenziali del 24 novembre”, si legge in una nota.
Il provvedimento è stato adottato dopo la vittoria del candidato indipendente di estrema destra, Calin Georgescu, 62 anni.
Il politico di estrema destra, che ha criticato la NATO e ha affermato che la Romania dovrebbe impegnarsi con, e non sfidare, la Russia, ha superato i risultati. Al secondo turno, che si svolgerà l’8 dicembre, affronterà la candidata centrista Elena Lasconi.
Il risultato è stato una sorpresa poiché nei sondaggi preelettorali Georgescu-Roegen era a una cifra.
Il massimo organismo di sicurezza della Romania ha avvertito che la Romania potrebbe essere un importante obiettivo russo per “azioni ostili”.
Il portavoce del Cremlino ha sottolineato che le accuse contro Mosca rientrano nella tendenza dell’Occidente a indurre che “se succede qualcosa, la colpa deve essere innanzitutto attribuita alla Russia”.
Centinaia di rumeni si sono radunati giovedì (28) nel centro di Bucarest per protestare contro Georgescu-Roegen.