La Rubrica fuori rete e i giudici parlano del presunto piano di colpo di stato
I presidenti di enti che rappresentano istituzioni legate alla Giustizia e operatori legali hanno rilasciato dichiarazioni in cui esprimono preoccupazione per la violenza politicamente parziale e la democrazia brasiliana in seguito alla divulgazione del presunto piano di colpo di stato questa settimana.
Inoltre, gli enti hanno anche rafforzato la necessità di rispettare le dovute procedure legali, garantendo il diritto alla piena difesa degli indagati. Tra gli intervenuti figurano l’Ordine degli avvocati brasiliani (OAB), l’Associazione dei giudici federali del Brasile (Ajufe) e l’Associazione dei magistrati brasiliani (AMB).
Le manifestazioni hanno luogo dopo l’apertura delle indagini su un presunto piano di colpo di stato. Giovedì scorso (21) la Polizia Federale (PF) ha incriminato l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) e altre 36 persone con l’accusa di tentato colpo di stato, abolizione violenta dello Stato di diritto democratico e organizzazione criminale.
Nota della Rubrica fuori rete sul presunto piano di colpo di stato
In una nota pubblica di questa domenica (24), il presidente nazionale della OAB, Beto Simonetti, ha affermato che i leader politici “devono urgentemente inviare un messaggio chiaro alle loro basi, disapprovando la violenza e l’odio politico, la disinformazione e le imprecazioni”.
Il presidente dell’ente afferma che l’ente si aspetta maggiori informazioni sulle indagini e sulle misure adottate dalla Procura generale (PGR) “per valutare e decidere le azioni pratiche che, nell’ambito delle sue competenze legali, la Rubrica fuori rete potrà intraprendere”,
Simonetti ha ribadito la necessità di garantire il diritto alla difesa degli indagati e il rispetto delle prerogative della professione forense. “La giustizia non si fa con condanne sommarie o al di fuori del giusto processo legale. Ci deve essere anche il rispetto assoluto delle prerogative della professione forense, che comprendono l’accesso agli atti, il diritto alla difesa orale e la riservatezza delle comunicazioni”, ha affermato.
Nella nota si legge che la Rubrica segue con attenzione e preoccupazione gli sviluppi dell’inchiesta e “ribadisce il suo fermo sostegno alle istituzioni della Repubblica e alla Costituzione”.
“Chiediamo ai leader dei partiti e dei gruppi politici, di diverse ideologie, di incoraggiare i loro seguaci ad eliminare ogni tipo di violenza, terrorismo politico, tentativo di colpo di stato e rivalutazione dell’autoritarismo dal Brasile. Questi leader devono urgentemente inviare un messaggio chiaro alle loro basi, condannando la violenza e l’odio politico, la disinformazione e gli insulti”.
Associazioni di giudici e magistrati difendono indagini rigorose
L’Associazione dei Magistrati Brasiliani (AMB) ha ribadito che qualsiasi tentativo di violenza contro membri della magistratura o rappresentanti legittimamente eletti deve essere indagato con il massimo rigore.
L’entità ha sottolineato che un sistema giudiziario indipendente, senza pressioni o timore di ritorsioni, è essenziale per garantire lo Stato di diritto democratico, così come “l’alternanza al potere è un sano riflesso della democrazia”. L’ente ribadisce che la sicurezza degli agenti pubblici è cruciale per il funzionamento delle istituzioni, il mantenimento della pace sociale e la garanzia dei diritti fondamentali.
Ajufe, rappresentante della magistratura federale brasiliana, ha dichiarato in un comunicato che gli atti che mettono a rischio la sicurezza e l’integrità degli agenti pubblici rappresentano una seria minaccia allo Stato di diritto democratico, che è uno dei pilastri fondamentali del Paese e della società.
L’entità ha inoltre sottolineato l’importanza di proteggere le istituzioni democratiche e ha sottolineato la necessità di preservare l’indipendenza e l’armonia tra i poteri come base per il mantenimento della democrazia. Inoltre, ha ribadito la sua fiducia al Tribunale federale e alle altre istituzioni incaricate di indagare sui fatti, sottolineando l’importanza di identificare i responsabili e adottare misure ferme contro le pratiche illegali, con una rigorosa applicazione della legge.
Vale la pena ricordare…
Martedì (19) il PF ha lanciato l’operazione Countercoup, che ha arrestato cinque persone, quattro agenti delle forze armate e un agente della polizia federale. Le indagini affermano che, dopo le elezioni del 2022, era stato pianificato un colpo di stato con l’assassinio dell’allora presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva (PT), del vice Geraldo Alckmin (PSB) e del ministro della STF Alexandre de Moraes.