Uno studio mostra che la povertà può accelerare l’invecchiamento cerebrale fino a sei anni, evidenziando le disuguaglianze sociali in Brasile.
Ricerche recenti indicano che la povertà può avere un effetto accelerante sull’invecchiamento cerebrale. Lo studio, che ha coinvolto più di 5.000 pazienti, è stato condotto dal Consorzio Eurolat in collaborazione con Università di San Paolo. I ricercatori hanno utilizzato tecniche di risonanza magnetica e elettroencefalogramma per analizzare le condizioni cerebrali dei partecipanti. Dai dati ottenuti emerge che gli individui che affrontano difficoltà economiche e hanno un accesso limitato alla cultura presentano un invecchiamento cerebrale che può essere fino a sei anni più avanzato rispetto a chi vive in condizioni sociali migliori.
Segui il canale Jovem Pan News e ricevi le principali notizie sul tuo WhatsApp!
Lo studio evidenzia che l’impatto dell’invecchiamento precoce è particolarmente pronunciato nei paesi in via di sviluppo, come il Brasile. Questa realtà evidenzia la necessità di politiche pubbliche che affrontino le disuguaglianze sociali e promuovano l’accesso all’istruzione e alla cultura, fattori che possono contribuire alla salute mentale e cognitiva della popolazione. Questi risultati evidenziano l’importanza di considerare il contesto socioeconomico nel valutare la salute del cervello. La ricerca suggerisce che gli interventi volti a migliorare le condizioni di vita potrebbero non solo apportare benefici alla qualità della vita, ma anche rallentare il processo di invecchiamento cerebrale nelle popolazioni vulnerabili.
Pubblicato da Sarah Paula
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale