Secondo i testimoni, questi veli sono stati successivamente bruciati dalla polizia.
La polizia somala ha confiscato centinaia di veli che coprivano il viso, tranne gli occhi, alle donne locali nella città di Kismayo, nell’ambito dell’applicazione di un divieto in vigore da tempo. Ne dà notizia TASR, in base a un rapporto dell’AFP.
Le autorità dello Stato meridionale del Jubaland hanno imposto un divieto sul niqab, il velo integrale indossato da alcune donne musulmane, nella città portuale di Kismayo nel 2021 per motivi di sicurezza. Tuttavia, secondo i funzionari di polizia, il regolamento non viene pienamente rispettato.
“La polizia ha confiscato centinaia di veli a donne che si coprivano il volto in violazione del divieto permanente”, ha dichiarato un funzionario di polizia, che ha detto che gli agenti hanno lanciato l’operazione in diversi quartieri della città a partire dal 31 luglio con l’istruzione di imporre multe e trattenere le donne che indossavano il niqab.
Timori di attacchi
“Questo per motivi di sicurezza, perché si teme che il movimento ash-Shabab possa usare il velo per travestirsi da donna e compiere attentati”, ha dichiarato un funzionario di polizia, riferendosi al movimento islamista che da oltre 16 anni conduce una guerra in Somalia contro il governo federale sostenuto dall’estero.
Il movimento al-Shabab ha rivendicato la responsabilità dell’attacco di venerdì nella capitale Mogadiscio, che ha causato 37 morti. Un attentatore suicida ha fatto esplodere un ordigno e uomini armati hanno preso d’assalto un complesso balneare frequentato da uomini d’affari locali e membri del governo.
Secondo i funzionari governativi, l’attacco era una rappresaglia per l’uccisione di decine di combattenti militanti da parte delle forze armate a luglio, quando avevano attaccato le basi militari nel Jubaland. Entrambe le parti hanno riportato pesanti perdite all’epoca. Anche le autorità delle città meridionali di Baidoa e Dolow hanno vietato il niqab per motivi di sicurezza.