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La polizia siriana impone il coprifuoco a Homs dopo le manifestazioni


La polizia siriana ha imposto un coprifuoco notturno nella città di Homs, hanno riferito i media statali, a seguito di disordini legati a manifestazioni che secondo i residenti erano guidate da membri delle comunità religiose minoritarie alawite e sciite.

Reuters non ha potuto confermare immediatamente le richieste dei manifestanti né il grado di disordine avvenuto.

Alcuni residenti hanno affermato che le manifestazioni erano legate alle pressioni e alle violenze dei giorni scorsi contro i membri della minoranza alawita, una setta a lungo considerata fedele all’ex presidente Bashar al-Assad, rovesciato dai ribelli islamici sunniti l’8 dicembre.

I portavoce della nuova amministrazione al potere in Siria, guidata dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham (HTS), ex affiliato di al Qaeda, non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento sul coprifuoco.

I media statali hanno riferito che il coprifuoco sarà imposto per una notte dalle 18:00 ora locale fino alle 8:00 di giovedì mattina.

I nuovi leader del Paese hanno ripetutamente promesso di proteggere i gruppi religiosi minoritari, che temono che gli ex ribelli ora al potere possano tentare di imporre una forma conservatrice di governo islamico.

Piccole manifestazioni si sono svolte anche in altre zone sulla costa siriana o nelle sue vicinanze, dove vive la maggioranza della minoranza alawita del Paese, compresa la città di Tartous.

Le manifestazioni sono avvenute quando sui social media è circolato un video non datato che mostrava un incendio all’interno di un santuario alawita nella città di Aleppo, con uomini armati che camminavano all’interno e posavano vicino a corpi umani.

Il Ministero dell’Interno ha affermato sul suo account ufficiale Telegram che il video risale all’offensiva dei ribelli ad Aleppo a fine novembre e che le violenze sono state compiute da gruppi sconosciuti, aggiungendo che chiunque abbia diffuso il video ora sembra stia cercando di incitare al conflitto settario. .

Il ministero ha anche affermato che mercoledì alcuni membri dell’ex regime hanno attaccato le forze del ministero dell’Interno nella zona costiera siriana, provocando la morte e il ferimento di diverse persone.

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