La polizia militare di Rio de Janeiro batte il record di sequestri di fucili nel 2024
La Polizia Militare di Rio de Janeiro ha raggiunto un traguardo storico sequestrando più di 600 fucili nel 2024, superando il record precedente del 2019, con 505 record. La maggior parte dei sequestri è avvenuta in regioni con controversie territoriali tra fazioni criminali. La Segreteria di Stato della Polizia Militare di RJ ha diffuso i dati mercoledì scorso (4).
Il sequestro più recente è avvenuto mercoledì mattina, nel corso di un’azione della 39a BPM (Belford Roxo), a Baixada Fluminense. Secondo il comando dell’unità, le armi sarebbero state abbandonate dopo un tentativo di avvicinamento ad un gruppo di uomini sospettati di furto di automobili, nella regione di Santa Tereza.
Uno studio condotto dal Sottosegretariato per l’Intelligence del Primo Ministro ha rivelato che oltre il 90% dei fucili sequestrati erano fabbricati in altri paesi ed erano entrati clandestinamente in Brasile. La polizia ha intensificato il lavoro di intelligence per identificare le rotte del traffico di armi e smantellare le bande coinvolte in questo crimine.
Il numero ha superato anche il totale dei sequestri effettuati nel 2023, quando la Polizia Militare ha totalizzato 492 sequestri di questo tipo di armi. Solo nel mese di agosto c’erano 78 fucili, il che equivale a due fucili al giorno.
Le operazioni della Polizia Militare si basano su informazioni accurate e pianificazione strategica. Il 41° BPM (Irajá), responsabile di zone come Complexo da Pedreira e Chapadão, guida la classifica dei sequestri, dimostrando l’efficacia delle azioni dell’unità.
Classifica dei maggiori sequestri di fucili nel 2024:
- 41° BPM (Irajá) – 99 fucili;
- BOPE – 61 fucili;
- 14 BPM (Bangu) – 56 fucili;
- 15 BPM (Duque de Caxias) – 50 fucili;
- 18° BPM (Jacarepaguá) – 48 fucili;
- 20° BPM (Moschea) – 30 fucili;
- 39° BPM (Belford Roxo) – 24 fucili;
- 9° BPM (Rocha Miranda) – 24 fucili;
- 21 BPM (São João de Meriti) – 22 fucili;
- 16 BPM (Pottery) – 18 fucili.
*Sotto la supervisione di Bruno Laforé