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La polizia indaga sulla deviazione dei fiumi e sui lavori illegali nell’area protetta della Foresta Atlantica


La Polizia Civile e il Ministero Pubblico di Pernambuco (MPPE) stanno indagando sulla deviazione del corso di un fiume e sulla deforestazione della Foresta Atlantica in un’area del Corridoio Ecologico della Zona di Protezione Ambientale di Aldeia-Beberibe (APA), nella regione metropolitana di Recife.

Opere irregolari, come piscine e muri di contenimento, sono state individuate tra un allevamento di cavalli e una fattoria sulla Estrada da Mumbeca, a nord di Recife.

L’operazione Diversitas, lanciata il 12 e resa pubblica questo martedì (19), ha portato nove persone a rilasciare dichiarazioni. L’azione è iniziata dopo una denuncia del gruppo APA Aldeia-Beberibe, che denunciava gravi violazioni ambientali nella regione.

L’operazione indaga sugli interventi illegali nel fiume Riacho da Mina, affluente del fiume Paratibe, e sulla deforestazione di 0,26 ettari di Foresta Atlantica, in violazione del Codice Forestale.

La denuncia, presentata dalla Procura della Repubblica per la Difesa della Cittadinanza della Capitale (Ambiente) attraverso il gruppo ambientalista APA Aldeia-Beberibe, ha evidenziato irregolarità in un’area di alta rilevanza ecologica.

Il Corridoio Ecologico APA Aldeia-Beberibe copre più di 31mila ettari ed è essenziale per la conservazione della biodiversità. L’area copre parti di Camaragibe, Recife, Paulista, Abreu e Lima, Igarassu, Araçoiaba, São Lourenço da Mata e Paudalho.

Coordinata dal Dipartimento di Polizia Ambientale (DEPOMA), l’operazione ha avuto il sostegno di agenzie ambientali, come l’Agenzia Statale per l’Ambiente (CPRH) e la Brigata Ambientale del Comune di Recife.

Le indagini si concentrano su due obiettivi principali: i lavori di costruzione in corso, che hanno portato alla soppressione della vegetazione autoctona, e le proprietà vicine a un allevamento di cavalli, presumibilmente appartenenti a diversi proprietari. Secondo la Polizia Civile, i muratori sorpresi al lavoro sono stati interrogati per individuare i responsabili.

In totale, nove persone – otto uomini e una donna – sono state portate al DEPOMA per rilasciare dichiarazioni.

Secondo la polizia sono in corso indagini per valutare l’entità del danno ambientale e ritenere responsabili le persone coinvolte. Il materiale sequestrato verrà analizzato e potranno essere adottati ulteriori provvedimenti.



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Luca

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