UN Polizia Civile del Rio Grande do Sul arrestato questo giovedì (14), a Jundiaí (SP), un hacker sospettato di minacciare le autorità pubbliche del paese. La misura arriva tra le ripercussioni di attacco a Brasilia la notte prima.
L’agenzia ha eseguito due mandati di perquisizione e sequestro con il supporto della Polizia Civile di San Paolo. L’indagine prende di mira la presunta pratica di atti razzisti, estremisti e omofobici e di minacce terroristiche, soprattutto contro i membri del Congresso Nazionale.
L’indagato sarebbe un professionista dell’informatica, con una conoscenza approfondita di internet e precedenti di traffico sul dark web. Nell’operazione è stata presa di mira anche una seconda persona, sospettata di aver partecipato ai delitti, ma non è stata arrestata.
Secondo la Polizia Civile del Rio Grande do Sul sono stati sequestrati un computer desktop, un notebook, due tablet, due cellulari, pen drive, ricordi e materiali simili che verranno analizzati.
La delegata Vanessa Pitrez, direttrice generale del Dipartimento di Stato per le indagini penali, afferma che la polizia ora indagherà se sono coinvolte più persone, se questi atti provengono da un gruppo e se esiste una mente.
“Crediamo che la motivazione di questi reati abbia a che fare con l’ideologia estremista, che lo ha portato a fare questa proliferazione di discorsi di odio, rivolti più alle ideologie di estrema destra”, dice Pitrez.
Il delegato afferma che attualmente non ci sono informazioni se questo sospettato sia imparentato con il uomo che si è fatto esplodere e hanno fatto esplodere ordigni in Praça dos Três Poderes mercoledì scorso (13).
“Ma abbiamo indicazioni che il sospettato abbia partecipato a gruppi estremisti”, dice. “Analizzeremo tutto questo materiale e potremo vedere se ha qualche rapporto con questo individuo, se si conoscevano o se partecipavano a gruppi ideologici simili.”
“Non escludiamo [a relação entre eles]ma non abbiamo ancora le prove”, riassume Pitrez.
Le indagini sull’hacker sono iniziate dopo che la deputata Bruna Rodrigues (PC do B-RS) ha riferito di aver ricevuto un’e-mail contenente minacce di morte, aggressioni sessuali e dichiarazioni razziste ed estremiste, dirette non solo a lei, ma anche alla sua famiglia.
Gli agenti di polizia hanno verificato che il documento proveniva da un fornitore noto per la sua capacità di anonimizzazione, la cui sede è in Svizzera e non ha un accordo di collaborazione con le autorità brasiliane.
Gli agenti hanno poi scoperto che il falso nome utilizzato dall’indagato era già da lui sfruttato dal 2022. Hanno inoltre individuato incidenti in tutto il Brasile, con vittime autorità ed enti pubblici, come rivelato dalla polizia.
Tra loro, il senatore Magno Malta (PL-ES) e i deputati federali Talíria Petrone (PSOL-RJ), Guilherme Boulos (PSOL-SP), Daiane dos Santos (PC do B-RS) e Silvia Cristina Chagas (PP-RO) oltre al ministro della STF (Supremo Tribunale Federale) Alessandro di Moraes.
L’hacker aveva anche nella sua storia e-mail anonime con minacce di attentati contro il tribunale, che Senato federale e il Aeroporto di Guarulhos. Questi fatti sarebbero oggetto di indagine da parte Polizia federale.