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La polizia arresta un detenuto 8/1 nella provincia argentina



Questa settimana, la polizia argentina ha arrestato uno dei condannati dalla giustizia brasiliana per coinvolgimento negli atti dell’8 gennaio 2023. Joel Borges Correa è stato detenuto nella provincia di San Luis, nella regione occidentale del paese, vicino al confine con il Cile. .

Secondo il suo avvocato, Correa viveva nella provincia quando è stato localizzato e arrestato dalle autorità martedì scorso (19). Tuttavia, ha negato che stesse fuggendo in Cile. È stato condannato a 13 anni e sei mesi di prigione.

La settimana scorsa, il giudice Daniel Rafecas, capo della 3a Corte Federale, ha emesso mandati di arresto contro 61 brasiliani condannati o indagati per gli atti dell’1/8. Almeno quattro sono già stati catturati dalle autorità del paese vicino.

Dopo la decisione di Rafecas, i fuggitivi potranno ancora ricorrere alla Corte Suprema di Giustizia. Brasile e Argentina fanno parte dell’Accordo di Estradizione tra gli Stati Parte del Mercosur, promulgato nel 2006 dal Presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT).

Il governo di Javier Milei ha modificato la legge per concedere lo status di rifugiato pochi giorni dopo la richiesta di estradizione avanzata dal ministro Alexandre de Moraes, relatore presso la Corte Suprema Federale (STF) dei processi che coinvolgono questi atti. Il beneficio non è concesso agli stranieri denunciati o condannati nel proprio Paese.

“Non verrà riconosciuto lo status di rifugiato agli stranieri che si trovino in una delle seguenti situazioni: […] Relativi a Crimini Gravi commessi prima della Richiesta di Rifugiato: quando, prima di essere ammessi come rifugiati nella Repubblica Argentina, sono stati accusati e/o condannati fuori dal Paese per un crimine grave”, si legge in un estratto del decreto.

Milei, alleato dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL), non ha commentato la modifica della legge sull’asilo. Tuttavia, in giugno, il portavoce del governo Manuel Adorni ha dichiarato che il sistema giudiziario del paese adotterà le misure corrispondenti al momento opportuno e che “le rispetteremo”.

Esperti consultati da Gazzetta del Popolo affermare che il governo argentino avrebbe il diritto di negare qualsiasi richiesta di estradizione avanzata dal Brasile, a seconda dell’analisi dei requisiti per concedere il beneficio dell ‘”asilo politico” alle richieste.

L’articolo 5 dell’accordo di estradizione per i paesi del Mercosur – di cui l’Argentina è parte – sottolinea che “l’estradizione non sarà concessa per crimini che lo Stato parte richiesto considera politici”. Il testo evidenzia, tuttavia, che la semplice adduzione di un movente o di uno scopo politico non è sufficiente per qualificare il reato come politico.

Più recentemente, il governo argentino ha revocato lo status di rifugiato anche all’ex presidente boliviano Evo Morales, che ne godeva dal 2019, e ha dichiarato il gruppo palestinese Hamas un’organizzazione terroristica.



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Luca

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