Lo ha confermato sabato (16) il ministro della Sicurezza argentino, Patricia Bullrich CNN che le forze di polizia del Paese stanno attualmente ricercando le 61 persone condannate per gli attentati contro la sede dei Tre Poteri della Repubblica dell’8 gennaio dello scorso anno, su cui era stato emesso un mandato di cattura nel Paese.
“Questo è quello che stiamo facendo”, ha detto il ministro del governo Javier Milei, quando il giornalista gli ha chiesto se le forze di sicurezza argentine cercheranno i fuggitivi dalla giustizia brasiliana. “È un ordine del tribunale che deve essere rispettato”, ha aggiunto.
Bullrich ha anche confermato che, per ora, nel paese sono imprigionati due condannati 8/1. Si tratta di Joelton Gusmão de Oliveira, 47 anni, condannato a 16 anni e sei mesi di carcere in Brasile, e Rodrigo de Freitas Moro Ramalho, 34 anni, condannato a 14 anni di carcere. Entrambi sono stati arrestati nella città di La Plata, rispettivamente giovedì (14) e venerdì (15).
Le ordinanze del tribunale contro 61 brasiliani condannati per gli attacchi dell’1/8 sono state emesse questa settimana dal giudice federale Daniel Rafecas dopo che l’ambasciata brasiliana a Buenos Aires ha inoltrato alla cancelleria 63 richieste di estradizione avanzate dal ministro Alexandre de Moraes della Corte Suprema Federale (STF).
UN CNN appreso da fonti giudiziarie che i due mandati di arresto mancanti non erano stati emessi perché non pervenuti.
La maggior parte dei fuggitivi dalla giustizia brasiliana in Argentina hanno chiesto asilo alla Commissione Nazionale per i Rifugiati (Conare) e si sono sentiti protetti, poiché lo statuto sui rifugiati prevede che non possano essere rimpatriati nel paese di origine prima che sia stata presa una decisione sulla loro accoglienza o meno. .
Tra i condannati, gli indagati e le loro famiglie, almeno 180 brasiliani hanno chiesto rifugio all’organizzazione argentina. Finora è stato deciso solo un caso e il rifugio è stato concesso.
I detenuti arrestati in Argentina, però, dovranno ora sottoporsi ad un’udienza con il giudice Rafecas, che deciderà se debbano essere estradati. I condannati potranno comunque presentare ricorso contro la decisione alla Corte Suprema del Paese.
Se la decisione giudiziaria avviene prima che Conare prenda la sua decisione, potrebbero essere estradati in Brasile.