La Procura Generale (PGR) si è espressa giovedì (19) a favore della liberazione dell’ex deputato federale Daniel Silveira. La PGR ha ritenuto che Silveira avesse scontato più di un terzo della pena, oltre agli altri requisiti necessari per la progressione.
“Una volta approvato il riscatto e compiuti gli atti, è stato accertato che aveva adempiuto più di 1/3 della pena, nonché i requisiti soggettivi, compresa la valutazione delle sue condizioni personali che fanno ritenere che non verrà delinquere nuovamente, come stabilito dall’art. 83 del codice penale”, afferma nel documento il viceprocuratore generale della Repubblica, Hindenburgo Chateaubriand.
Il ministro della Corte Suprema Federale (STF), Alexandre de Moraes, relatore del caso, deve ancora analizzare il parere. Il 7 ottobre Moraes ha autorizzato il trasferimento dell’ex deputato nel carcere semiaperto, regime in cui può lasciare l’unità carceraria per lavorare durante il giorno o lavorare nella colonia agricola o industriale in cui si trova, ma deve rientrare alle notte.
Silveira è in carcere dal febbraio 2023 per non aver rispettato le misure cautelari. Nel luglio di quest’anno, l’avvocato Paulo Faria, che rappresenta Silveira, ha dichiarato alla Gazeta do Povo che il suo cliente aveva superato la percentuale del 25% richiesta dalla legge per scontare la pena in regime chiuso.
Nell’aprile 2022 la Corte Suprema ha condannato l’ex deputato a 8 anni e 9 mesi di carcere per minacce e incitamento alla violenza contro i ministri della Corte. La STF ha inoltre imposto una multa di 270.000 R$, l’importo pagato per la difesa di Silveira nel luglio di quest’anno. La condanna dell’ex parlamentare è stata graziata dall’allora presidente Jair Bolsonaro (PL), ma il provvedimento è stato annullato l’anno scorso dalla STF.