La PGR afferma che il parere sul colpo di stato uscirà solo nel 2025
Il procuratore generale della Repubblica, Paulo Gonet, ha dichiarato venerdì (29) che il parere sull’inchiesta che accusa l’ex presidente Jair Bolsonaro e altre 36 persone per un presunto tentativo di colpo di stato, presso la Corte Suprema Federale (STF), uscirà solo nel 2025. La dichiarazione è stata rilasciata in un’intervista a CNN Brasiledurante l’evento del Forum d’Integrazione Brasile Europa (FIBE) sul contenzioso giudiziario, a Lisbona.
Secondo la PGR, il caso presenta una “enorme complessità” poiché coinvolge diverse persone e contiene più di 800 pagine di relazione.
“Si tratta di un caso di enorme complessità, compreso il numero di persone coinvolte. Qualunque sia la prossima manifestazione, dovrà essere molto responsabile e svolta in modo ponderato, sicuro ed equo”, ha affermato Gonet.
Gonet ha inoltre dichiarato che “una presa di posizione entro due settimane è improbabile”, data la pausa giudiziaria e le festività di fine anno.
Alla domanda se rinviare il parere fino al 2025, il pubblico ministero ha ribadito che è “del tutto possibile”. Ha anche detto che voleva evitare qualsiasi “seccatura” nel processo.
Martedì scorso (26), Moraes ha tolto il segreto sull’inchiesta sul tentato colpo di stato e ha trasmesso il rapporto del PF alla PGR. La Procura dovrà decidere se sporgere o meno denuncia contro le persone coinvolte.
Trasmettendo i dossier alla Procura Generale (PGR), il ministro ha sottolineato che, nel sistema giudiziario brasiliano, il Pubblico Ministero (MP) è responsabile dell’azione penale in caso di reati di azione penale pubblica, come avviene in questa situazione. Spetta quindi esclusivamente al deputato decidere se sporgere denuncia o chiedere l’archiviazione dell’indagine o degli elementi informativi.
Per quanto riguarda la pubblicità dei dossier, il Ministro ha capito che non c’è più bisogno di mantenere il segreto, dato che il rapporto finale è stato presentato e tutte le misure e i passi richiesti dalla Polizia Federale sono stati rispettati.
Ha deciso tuttavia di mantenere riservata la petizione 11767, relativa al pluripremiato accordo di collaborazione del tenente colonnello ed ex aiutante di campo presidenziale, Mauro Cid. Questa decisione è stata presa per l’esistenza di indagini in corso e di altre ancora in fase di analisi.
Secondo l’inchiesta, Bolsonaro era a conoscenza della presunta pianificazione di un colpo di stato e delle azioni intraprese per realizzarlo, cosa confermata venerdì scorso dall’avvocato di Mauro Cid (22).