La moglie dell’atleta dell’Atlético-MG rivela minaccia di morte dopo il vicepresidente della Libertadores
Gabriela Melchior, moglie del difensore Guilherme Arana, ha rivelato questa domenica (1) che suo marito ha subito minacce di morte dopo la sconfitta dell’Atlético-MG contro il Botafogo nella finale di Copa Libertadores. Il numero 13 dell’Atletico ha subito critiche nel post-partita.
Gabriela ha mostrato i messaggi sul suo social network.
“Per persone come te [quem enviou a mensagem]Spero che Dio ti perdoni e spero che potremo usare i social media in modo più rispettoso. Il calcio finisce quando l’arbitro fischia, e qui in questo spazio parlo di: famiglia, maternità, spiritualità e me stessa. Spero che possiate rispettarlo”, ha scritto l’influencer.
Nel messaggio che le è stato inviato, un internauta desidera che Arana venga ferito, ma ribadisce che la sua morte sarebbe più felice.
Arana nella finale tra Atlético-MG e Botafogo
Il terzino sinistro è stato protagonista di un’azione capitale nel primo tempo. Arana ha cercato di proteggere e non ha tolto palla nell’azione che si è conclusa con un rigore commesso da Everson su Luiz Henrique. La decisione ha generato lamentele tra i fan di Galo.
Alex Telles ha trasformato la carica e ha segnato il secondo gol della partita di Rio. Anche la squadra di Rio è andata in rete con Luiz Henrique e Júnior Santos. Eduardo Vargas è diminuito per l’Atlético-MG.
Scuse
Criticato per la sua prestazione nella finale di Copa Libertadores tra Atlético-MG e Botafogo, sabato scorso (30), al Mâs Monumental, a Buenos Aires, Guilherme Arana si è espresso domenica sera (1). Il terzino sinistro ha utilizzato il suo account Instagram per rivolgersi ai tifosi bianconeri.
Il giocatore si è scusato per la sconfitta per 3-1 a Buenos Aires.
“Camminare è così. Sono passati 10 anni dalla mia carriera e so molto bene come funziona. Se vinci sei re, se perdi non sei bravo. Detto questo, massa atletica per la quale nutro il massimo rispetto e ammirazione, purtroppo non abbiamo vinto il titolo. #Scusa. Continuo il cammino a testa alta. Quelli che sono con me, li seguiamo, e quelli che mi insultano, sono sicuro che anche voi mi avete già fatto tanto tifo ed è proprio così, questo è il calcio che amiamo. Detto questo è una bella marcia. Ti amo, Atlético”, ha scritto.