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La magia verbale con l’economia è finita – 21/12/2024 – Elio Gaspari


UN rialzo del dollaro ed erosione di popolarità del governo chiuso il primo tempo Lula 3.0. Si prevede un secondo semestre grigio, in cui si accumulano difficoltà di calendario, come l’anno elettorale, e imprevisti, come l’incertezza sul futuro salute del presidente. Una cosa era certa: la magia verbale con l’economia avrebbe avuto un limite ed era esaurita.

Fin dal suo insediamento, Lula ha alternato giocolerie. Nei giorni pari, davo la colpa Roberto Campos Neto per un’economia in difficoltà. Negli anni dispari, cercò senza successo il protagonismo internazionale. Ha passato due anni cercando di scambiarsi colpi, tipo riforma fiscalenascondendo che il suo governo non stava tagliando le spese. Pertanto non sarebbe conforme l’obiettivo del pareggio fiscale promesso in campagna elettorale.

Il colpo finale alla magia venne dal futuro presidente della Banca Centrale, Gabriele Galípolo, svuotando la teoria secondo il quale il real si sarebbe deprezzato a causa di un attacco speculativo.

Nelle sue parole: “Penso Non è corretto cercare di trattare il mercato come un blocco monoliticomettiamola così, come se fosse una cosa sola, coordinata, che si muove in un’unica direzione».

Gallipolo aprì la strada alla creazione di una nuova capra. Il dollaro sarebbe dov’è perché Faria Lima, quell’eterno malfattore, ha lanciato contro di esso un attacco speculativo. È tutta colpa dell’avidità. Se Faria Lima ha speculato, lo ha fatto fingendo di credere in Lula 3.0. Molte brave persone hanno perso soldi perché hanno finto troppo.

Si specula sull’aumento del dollaro, ma in sostanza riflette una mancanza di fiducia nel governo. Il “mercato” ha finto per due anni di credere alle promesse. Come tutti i piripaque economici, a un certo punto smette di fingere. In Brasile, questa dissimulazione avviene con i grandi imprenditori che elogiano il governo all’ingrosso, con interviste o eventi, mentre beccano il dettaglio, nell’oscurità di Brasilia.

Nella seconda metà della legislatura, questa intelligenza sarà congelata. Con l’arrivo dell’estate nella vita reale, nell’economia è iniziato l’inverno.

Sete Brasil è caduto

È stato decretato il fallimento di Sete Brasill’azienda creata alla fine di Lula 2.0 con la missione di produrre sonde e navi per Petrobras. Secondo la testimonianza dell’ex ministro delle Finanze Antonio Palocci, gli appaltatori dell’indagine alimenterebbero un piccolo fondo che lui gestirebbe.

Sete Brasil ha generato rapine e una perdita di 5,6 miliardi di R $.

I progetti megalomani accadono, così come i disastri finanziari. Gli imprenditori che sono entrati nell’attività avevano due intenzioni, buone e cattive. Le banche che hanno risparmiato qualche miliardo sono entrate per accontentare il Planalto.

Se le malefatte dei dirigenti della Sete Brasil fossero state onestamente smascherate, si potrebbe dire che casi come questi non si ripeteranno. Questi ed altri casi sono stati nascosti sotto un tappeto dove sta scritto che Sergio Moro era un giudice di parte.


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