Secondo il 61% degli intervistati nell’ultimo sondaggio Datafolha, pubblicato questa settimana, l’economia brasiliana sta andando nella direzione sbagliata. Il pessimismo riguardo alla politica economica del governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) colpisce tutti i gruppi presenti nel mercato del lavoro, come gli imprenditori, i lavoratori e i disoccupati.
Secondo l’indagine, solo il 32% ritiene che l’economia brasiliana sia gestita correttamente e il 6% non è in grado di rispondere. Pessimismo si osserva tra gli imprenditori (76%), i dipendenti con contratto regolare (69%) e i disoccupati in cerca di lavoro (52%).
Il pessimismo è evidente anche nei gruppi che storicamente hanno beneficiato delle politiche sociali. Tra i partecipanti alla Bolsa Família, il 53% valuta negativamente la direzione dell’economia, mentre tra coloro che non ricevono il beneficio il tasso sale al 64%.
Datafolha ha intervistato 2.002 persone tra il 12 e il 13 dicembre 2024, con un margine di errore di 2 punti percentuali in più o in meno e un livello di confidenza del 95%.
I dati mostrano che il malcontento è predominante in 70 degli 80 profili analizzati, con un’insoddisfazione più pronunciata tra i giovani e le persone con un titolo di studio superiore. Nella fascia di età dai 16 ai 24 anni il 71% ritiene sbagliato il percorso economico, quota che scende al 55% tra i 60enni e più.
Tra chi ha una laurea, il 68% vede il percorso come sbagliato, percentuale che scende al 50% tra chi ha solo l’istruzione primaria.
L’insoddisfazione varia anche a seconda del reddito. Tra coloro che guadagnano più di cinque salari minimi, il 67% non è d’accordo con la direzione economica. Il livello più alto di malcontento, il 69%, è tra coloro con redditi compresi tra due e cinque minimi. Tra coloro che ricevono fino a due stipendi, il 55% è insoddisfatto.
L’indagine evidenzia anche l’aumento della preoccupazione per l’inflazione. La percentuale di brasiliani che crede in un peggioramento dei prezzi è balzata dal 51% nel 2023 al 67% nel 2024. Cresce anche la percezione della perdita di potere d’acquisto, con il 39% che si aspetta una riduzione dei salari reali, rispetto al 30% del precedente periodo. anno .
L’insoddisfazione si riflette nella visione del futuro del Paese. Solo il 33% degli intervistati ritiene che nei prossimi mesi ci sarà un miglioramento, mentre il 37% si aspetta che la situazione rimanga la stessa e il 28% prevede un peggioramento. È la prima volta dal 2022 che l’ottimismo smette di guidare le aspettative.
Anche con la disoccupazione a livelli storicamente bassi, è aumentato anche il pessimismo riguardo al mercato del lavoro. La percentuale di persone che credono nell’aumento della disoccupazione è passata dal 39% nel 2023 al 46% nel primo trimestre del 2024, per poi scendere al 41%.
Tra gli elettori di Jair Bolsonaro (PL) nel 2022, l’84% critica la direzione del Paese, mentre tra coloro che identificano il PL come il loro partito preferito, la percentuale sale all’88%.