La Giustizia militare federale (JMU) ha trasmesso questo lunedì (6) alla Corte suprema federale (STF) l’inchiesta contro quattro colonnelli che avrebbero redatto una lettera per fare pressione sui dirigenti dell’esercito affinché aderissero al presunto tentativo di colpo di stato. Il documento, denominato “Lettera degli alti ufficiali attivi al comandante dell’esercito”, è stato pubblicato nel novembre 2022.
In una nota, la Corte Superiore Federale (STM) ha precisato che il giudice federale di Giustizia Militare, Alexandre Quintas, ha ritenuto che le circostanze scoperte nell’indagine dell’Esercito “presentavano un collegamento diretto con i fatti investigati dalla Polizia Federale, nel contesto di gli atti antidemocratici dell’8 gennaio 2023”.
“Una volta concluse le indagini, si è constatato che gli ufficiali hanno partecipato alla stesura e alla revisione del documento, che consisteva, in breve, in una critica pubblica alle autorità e alle istituzioni, in particolare al Comandante dell’Esercito brasiliano. Il testo trattava temi legati alla disciplina militare, senza approvazione superiore, e costituiva un incitamento alla disobbedienza e all’indisciplina”, si legge nel comunicato della STM.
Secondo l’indagine del PF, l’allora comandante dell’esercito, il generale Freire Gomes, si rifiutò di sostenere il presunto piano di colpo di stato. Tre dei quattro colonnelli sono stati incriminati dal PF per presunti crimini di abolizione violenta dello Stato di diritto democratico, tentato colpo di stato e organizzazione criminale.
Dopo aver analizzato le prove, il giudice Alexandre Quintas ha ritenuto che la competenza a perseguire il caso spetta alla STF. La Corte Suprema ha stabilito che i casi legati all’8 gennaio 2023 devono essere giudicati dalla Corte, anche se le persone coinvolte sono militari. Nella decisione il giudice ha citato il parere della STF e ha inoltre sottolineato che i crimini indagati non riguardano interessi giuridici tipicamente militari.
“Dunque, considerato che il comportamento dell’imputato è rivestito di connotazioni politiche, è logico concludere che le manifestazioni pubbliche miravano ad incitare l’animosità delle Forze Armate contro i poteri costituzionali. Pertanto, la competenza a perseguire e giudicare il caso spetta al Corte Suprema Federale, ai sensi dell’articolo 109 comma IV della Costituzione Federale”, ha dichiarato Quintas.