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La giustizia convalida l’implementazione della laurea in medicina presso l’Università di Alicante, contro i criteri di Mazón | Istruzione



La Corte Superiore di Giustizia della Comunità Valenciana (TSJCV) convalida l’implementazione della laurea in Medicina presso l’Università di Alicante (UA), in risposta alla domanda riconvenzionale presentata dall’Università Miguel Hernández di Elche (UMH). A nulla è servito che la Generalitat valenciana, inizialmente citata in causa, si sia ritirata dal contenzioso, dando di fatto ragione al ricorrente. Per i magistrati, il campus di Alicante ha presentato “tutte le relazioni obbligatorie” per l’attuazione dei suoi studi di Medicina “e in senso favorevole”. Capiscono inoltre che “la stessa riuscita del bando per posti studenti” nei primi due corsi, già avviati, “accerta la necessità” della nuova offerta accademica e non comporta “danni o riduzioni di iscrizione o di qualità”. insegnando negli insegnamenti che vengono insegnati”. Contro la sentenza, firmata l’11 dicembre, c’è ricorso in appello.

Si chiude così, per il momento, il primo contenzioso in cui un’università pubblica denuncia l’offerta formativa di un’altra. Un confronto nato con la creazione stessa dell’UMH nel 1997, promosso dall’allora presidente della Generalitat, Eduardo Zaplana, a causa del suo scontro viscerale con il rettore dell’UA, Andrés Pedreño. Il nuovo campus, con sede a Elche, ha rilevato gli studi di Medicina, in cui il suo rivale accademico aveva già formato 15 classi di professionisti. Dopo anni di risentimenti radicati, il precedente rettore dell’UA, Manuel Palomar, annunciò nel 2018 che avrebbe tentato di recuperare questa carriera, ma ci riuscì solo nel 2022, quando la Generalitat di Ximo Puig diede l’approvazione definitiva. L’UMH, che fino ad allora era l’unica università che insegnava questo titolo nella provincia di Alicante, ha cercato di ritardare il processo, anche se una sentenza del TSJ lo ha negato. Il loro ultimo tentativo di evitare il concorso di formazione è stato un processo contro il decreto che autorizza la laurea in Medicina ad Alicante, rappresentato dall’UA e dal Consell come imputati.

Le argomentazioni avanzate dall’entità di Elche, diretta dal rettore Juan José Ruiz, si riassumono nel fatto che la documentazione presentata dal campus rivale presenta difetti formali e che l’UA non dispone di personale docente sufficiente, di accordi con gli ospedali per realizzare tirocini studenteschi e così via budget necessario per lanciare questo grado. Nessuna delle ragioni presentate dall’UMH ha convinto i magistrati, i quali precisano che quando è entrato in vigore il provvedimento della Generalitat che ha approvato l’insegnamento di medicina presso l’UA, “la procedura di verifica del titolo si era già conclusa con il rilascio da parte dell’autorità competente organismo, che è l’Agenzia nazionale per la valutazione della qualità e l’accreditamento [ANECA]”, l’organismo che valuta la qualità del sistema universitario spagnolo. Sottolineano inoltre che il Servizio Infrastrutture Educative del Dipartimento dell’Istruzione, della Ricerca, della Cultura e dello Sport ha ritenuto che “le carenze rilevate nella documentazione presentata” dall’UA siano state corrette. Infine, indicano che il processo è approvato anche dall’Agenzia Valenciana di Valutazione e Prospettiva (AVEP) e dalla Scuola Valenciana di Studi sulla Salute.

I magistrati, infatti, sottolineano le dichiarazioni di Pablo Lara, convocato per questo processo quando era presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Medicina spagnole, su iniziativa dell’UMH. In linea di principio, l’ex preside di Medicina dell’Università di Malaga aveva espresso il suo rifiuto dell’introduzione di più lauree in Medicina in Spagna, ma nella sua testimonianza, allegata alla sentenza, ha riconosciuto di non avere “una base molto fondata opinione” riguardo al confronto tra i due campus pubblici di Alicante e ha finito per riassumere il significato della sentenza del TSJ: “Se la facoltà di medicina dell’Università di Alicante fosse ammessa come membro nell’ultima Assemblea della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Medicina spagnole”, ha dichiarato, “it Perché soddisfaceva i requisiti di qualità, di personale docente, di infrastrutture, di piani didattici, di risorse economiche, di mezzi e di ospedali o centri in cui si possono svolgere le pratiche, essenziali per la realizzazione dei nuovi studi medici da approvare.

L’utilizzo di docenti di altre branche delle Scienze della Salute, la realizzazione dell’Aula di Anatomia con fondi statali e le convenzioni siglate con diversi centri sanitari della provincia hanno confutato, a parere dei magistrati, le accuse della parte attrice. Tutto ciò è delineato in la sentenza alla quale EL PAÍS ha avuto accesso. Infine, la sala si concentra su quello che sembra essere il principale campo di battaglia della questione, la possibile perdita di studenti di medicina da parte dell’UMH. Alla luce delle informazioni raccolte sulla domanda di posti, sulle liste di attesa degli studenti e sui punteggi di esclusione “molto alti” in entrambi i campus, il TSJ afferma che “tutti i timori espressi che un raddoppio dei posti offerti” comporterebbe “danni o perdite” vengono ignorate le iscrizioni o la qualità dell’insegnamento nei corsi seguiti” a Elche.

La sentenza emessa oggi ha una particolare rilevanza dopo che, lo scorso agosto, il ministro dell’Istruzione dell’attuale Consell, José Antonio Rovira, ha annunciato che il suo gabinetto acconsentiva alla causa, procedura legale con la quale ha concordato con l’UMH. Sia Rovira che lo stesso presidente della Generalitat, Carlos Mazón, sono stati coinvolti in un’aspra polemica con il rettore dell’UA, Amparo Navarro, recentemente rieletto all’incarico, al quale hanno cercato di imporre un campus comune di Scienze della Salute per il quale non c’erano progetti né budget. Ma sì, come hanno ammesso, c’era l’intenzione di accogliere università private. I magistrati sottolineano che le prove presentate dall’UA certificano “la scarsa motivazione” del rapporto presentato dalla Generalitat “per giustificare l’approvazione del ricorso presentato”, di cui non condividono “né la motivazione né le conclusioni” e di cui affermano che, nella sua argomentazione contro la fattibilità economica dell’offerta formativa dell’UA, essa si basa su “semplici congetture e non su affermazioni su presunti aumenti dei costi”.



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Luca

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